Una riflessione di Dario Ricciardo

dario ricciardo

“E poi vivi Dario, vivi. A volte sembra che esci dal flusso.”
E chi se lo scorda.
Ridi Dario, ridi. Che sei una persona meravigliosa. Vaffanculo Dario, Vaffanculo.
E poi giù giù giù giù giù sempre più giù nonostante gli occhi belli più blu blu blu blu blu blu di Paul Newman. Occhi belli. Occhi belli. Blu e giù. Quindi vai giù per terra e quanto bello il mondo e questo girotondo. Ma se verrà guerra andrai ancora più giù che la bomba non cade dal cielo, ma è inesplosa dentrodentro dentro dentro, sempre più dentro di te. Da disinnescare, nessuno passa per qualche ora o giorni o mesi o anni. Ma se infine qualcuno passa, attenti a metterci il piede. O il piedino. Nessun feticismo o favoletta: il piede o piedino di chi trova la mina e preme e schiaccia e allora tutto preme schiaccia, e tu resti-immobile-e-compresso-e-schiacciato-e-fermo-E-vaf-fan-cu-lo tutto, tutto tutto, tutto questo mondo che gira e la luna e le stelle e il Sole che è una stella nana o media ma che noi vediamo così vicina perchè è a soli, soli ragazzi, otto minuti luce dalla Terra. Otto minuti luce, nè più nè meno, per fortuna. Altrimenti sai che freddo; o sai che caldo. La velocità della luce? 299.792.458 m/s
E tutto scorre e tutto muta e tutto cambia e tutto vaffanculo pure Eraclito e pure Hegel. E vaffanculo pure ai miei occhi belli.
Ai miei occhi, sempre meno belli.