La lupa, di Andrea Abbatepaolo

“Era ora! Come mai c’hai messo tanto?”

Mi chiedo come
si sia potuto sopravvivere
a tanto, crudele, attendere.
La marea del tempo
cancellava continuamente
le speranze,
orme sulla sabbia che
rendevano il nostro amarci
vero come un sogno notturno.
Nessuno lo sapeva.
Niente lo provava.
Solo me.
Solo te.
Solo un “noi” lieve,
sussurrato per promessa,
teneva in vita
quel labile “domani”.

“Era ora! Come mai c’hai messo tanto? Ah, non importa! Ciò che conta è che ormai tu sia qui.”

La lupa