Momenti di poesia. Un re senza regno, di Cesare Moceo
Un re senza regno
Lascio che il vento impertinente
mi sussurri i miei anni
che il suo sorriso
la sua dolcezza
la delicata tenerezza del suo soffio
si nutra di me
trasporti le note della mia giovinezza
accompagnato da un cielo
dipinto dei colori dei temporali passati
Tutto questo mi avvolge
nella sensazione di un re senza regno
con in testa la mia corona d’alloro e di spine
a elogiare la mente e sanguinare la fronte
sangue e sudore
ogni goccia un sapere
Chiodi piantati
in un passato dove i ricordi volati nel tempo
si son perduti
segni indelebili
ferite ancora sanguinanti
non cicatrizzate dal tempo
a cercare sempre un pretesto
una ragione per sperare
per non sentirsi distrutto
e pregare e credere per me per Voi
a un domani migliore.
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Cesare Moceo poeta di Cefalù
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