Eri di nuovo mio stanotte,
ci siamo incontrati al bar
quello dove anni fa ci conoscemmo,
-come stai, vuoi un caffè- mi hai detto
e non so come un attimo dopo
avevi in mano i miei vestiti.
Sentivo ancora il tuo respiro irregolare
riprendere il suo ritmo naturale,
di nuovo mi nutrivo della vita che passava
attraverso i nostri corpi ormai riuniti.
Dopo mangiavamo patatine,
tu ridevi come quando
distesi sulla sabbia
gettammo in mare i segreti di un amore.
Non avevamo amato mai prima
ma quel che s’affida all’acqua
prima o poi ritorna a riva
e allora te l’ho detto ancora
prima di ridarti la chiave del mio corpo.
Ricordo che dormivi
ma ora sono sveglia
e non c’è il tuo spazzolino
né un capello sul cuscino.