La sfida, di Andrea Patrone

La sfida

“Se sfidi il tempo hai già perso
alla partenza.” Disse Cesare al
giovane Bruto, caro figlio di un
vecchio amico.
Marzo era giunto portato dalla
pioggia e da un sole stanco di
bucar nuvole, l’aria di quella
primavera faceva ben sperare
per tornare a combattere nelle
fredde terre dall’animo ribelle.
I Galli sono sconfitti, più a nord
un vallo era nato a protezione
del confine, mentre a Roma il
Senato diceva:
“la Repubblica sta per morire!”
Il tempo è prezioso, se veloce,
la fanteria deve combattere e
poi fuggire come la mangusta
fa con il serpente, se lento è la
cavalleria che imita l’aquila, lei
circonda con ampi cerchi la
preda, la confonde e poi con
gli artigli colpisce i leoni ormai
conigli.
Bruto sentì nelle sue parole il
desiderio di essere di Roma
l’Imperatore, non disse nulla,
non rispose al suono ne al
suo alto tono, ma si convinse
della difesa, sfidare il tempo
senza nessuna resa, le vicine
Idi furono testimoni di chi
tradisce mentre dona…fiori!

Andrea