Per le Regionali il vicepremier vorrebbe puntare sulla società civile e scaricare gli azzurri
Il cantiere dell’Alta velocità a Chiomonte
«I treni che viaggiano meglio e veloci tolgono i tir dalle strade, sono per un’Italia che va avanti», ribadisce Salvini.
«L’opera non si farà, io tiro dritto», ribadisce Di Maio. In attesa di stabilire il destino della Tav, gli unici treni in rotta di collisione politica sono quelli guidati dai due vicepremier: entrambi in Abruzzo per arringare le piazze, entrambi protagonisti di una giornata all’insegna di accelerate e frenate. Muscolare Di Maio: «Il tema non è il ridimensionamento dell’opera, è una supercazzola».
Pacato e ironico Salvini: «Di Battista ha detto che non devo rompergli i coglioni? Mando pane e Nutella anche a lui. O un Bacio Perugina, ma potei essere frainteso. E’ bel ragazzo…».
Tutti e due consapevoli che la Torino-Lione, una mina con la miccia sempre più corta, rischia di far saltare il governo, che bisogna traccheggiare almeno fino alle europee, e per questo attenti a non fare il passo più lungo della gamba… continua su: Effetto Tav in Piemonte: la Lega adesso è tentata di correre da sola – La Stampa