Nel mirino Israele e l’Arabia. Trump: lascio le truppe in Iraq per controllare le mosse del regime di Teheran
La Repubblica islamica sta intensificando la ricerca e la sperimentazione di missili balistici
L’Iran sfida la comunità internazionale, mostrando un nuovo missile con la capacità di colpire a una distanza di 1.300 chilometri, e il presidente Trump risponde annunciando che lascerà le truppe americane schierate in Iraq, proprio per avere la possibilità di tenere meglio sotto controllo le attività militari di Teheran.
Sabato la Repubblica islamica ha celebrato il quarantesimo anniversario della rivoluzione khomeinista del 1979, e per l’occasione ha mostrato la sua nuova arma. Il missile si chiama Hoveizeh, appartiene alla classe Soumar, e ha una gittata di 1.300 chilometri.
Ciò significa che sarebbe in grado di raggiungere facilmente diversi obiettivi in Europa, oltre a quelli in Medio Oriente come Israele o Arabia Saudita.
Il ministro della Difesa, Amir Hatami, ha commentato così le sue capacità: «Questo missile cruise ha bisogno di un tempo molto ridotto per essere pronto al lancio, e può volare a bassa quota». Dunque un’arma rapida, facile da usare, e difficile da intercettare.
La questione dei vettori è cruciale, perché rappresenta una della giustificazioni più importanti usate dagli Stati Uniti per abbandonare l’accordo nucleare.
Questa intesa infatti riguarda solo lo sviluppo delle armi atomiche, e non limita quello dei missili. Anche i Paesi europei che vogliono tenere in vita l’accordo nucleare riconoscono che questo è un problema, ma sostengono che andrebbe affrontato in un contesto diverso. Washington invece vuole una nuova intesa complessiva, che renda permanenti le limitazioni allo sviluppo delle armi atomiche, e includa anche i missili… continua su: Per i quarant’anni della Rivoluzione islamica l’Iran testa il missile che può colpire l’Europa – La Stampa