Racconti. SOLE D’ ESTATE, di Gregorio Asero

Gregorio Asero

SOLE D’ ESTATE
Nelle calde ore di un pomeriggio d’estate il sole batteva a picco con sadica soddisfazione sull’arida e sassosa spianata.
Alcune rade nuvole cumuli formi lanciavano come dardi, qua e là, qualche piccola traccia d’ombra. Il cielo, azzurro e crudele, guardava immobile e sembrava sordo ai lamenti sommessi delle scarne creature che arrancavano per la strada.
Per miglia e miglia all’intorno non vi era traccia di civiltà umana o di vita vegetale. Solo un uomo, tutto rosso e sudato, camminava carponi spingendo innanzi a se uno sgangherato carro coperto da un sudicio manto.
Il sudore gli colava sulla schiena e cadeva in rivoli sulla polvere e sulle pietre arrossate dal sole mentre puntava le gambe, per fare forza e spingere il macabro e gravoso carico.
Ed ecco che a un tratto, in lontananza, apparve la sagoma di una forma umana, era un uomo che andava con passo spedito verso di lui, incurante del caldo afoso. Sembrava mosso a compassione da quella fatica e avvicinatosi gli chiese. – Vuoi che ti aiuti?-
L’uomo alzò la testa a guardarlo e sorridendo annuì.
– Grazie sei molto cortese. Ecco mettiti al mio fianco e stai attento che è molto pesante-.
I due presero a spingere il pesante mezzo. L’uomo facendo sempre forza sulle gambe e il soccorritore cercando di sollevarlo per vincerne l’attrito. Il peso era davvero immenso e la strada era accidentata: sembrava non finisse mai. D’un tratto il soccorritore si mise a parlare:
– E’ davvero pesante questo mezzo, cosa c’è dentro’ –
Tergendosi la fronte con una mano l’uomo rispose:
– C’è dentro qualcosa di molto importante-.
Ripresero ad andare col sole sempre più feroce sopra le loro teste. Le nuvole bianche e immobili guardavano impassibili.
Poco dopo l’assistente ruppe di nuovo il silenzio.
– Ma… sempre se non sono indiscreto, si può sapere cosa c’è dentro e dove lo porti?-
Allora l’uomo tutto proteso nello sforzo, col capo chino che luccicava al sole, spiegò:
– Ci sono dentro gli errori di una vita, li sto portando alla fine del mondo, non voglio che altri li prendano ! –

da “I MIEI PENSIERI”’
di Gregorio Asero
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