Foto: Umberto Barbera, Omar Gellera al 22° Verseggiando sotto gli astri “Il coraggio di ribellarsi” presso Atelier Spazio Galleria dell’Architetto Giovanni Ronzoni a Lissone, 26.01.2019

(by I.T.Kostka)

La poesia non è morta, anzi, sta bene e trova sempre un Apostolo Nuovo. La giovane generazione è ricca di vari interessanti volti, di anime artistiche stimolanti e talentuose, che con garbo e forza espressiva esplorano i sentieri della Musa, portando “freschezza” della scoperta e delle novità. Omar Gellera sicuramente farà strada sia come un giovane scrittore e poeta esordiente, sia come un bravo e coinvolgente performer. Ecco il suo breve ritratto letterario e due poesie scelte. Buona lettura!

OMAR GELLERA nasce il 17 Agosto 1988 a Milano. Studia lingue al liceo mentre nel 2016 si laurea alla magistrale
in psicologia sociale, con una tesi sull’identità di genere.
Attualmente si occupa di interventi sociali sul territorio di Milano: coordina un progetto di prevenzione
all’abuso di alcol e droghe e lavora in un progetto inclusione sociale rivolto a madri con bambini. Fuori dal
lavoro fugge appena può in montagna o al cinema, ha una singolare passone per le tartarughe marine e
naturalmente per la scrittura.
Il 22 settembre 2018 vince un Poetry Salm presso lo Spazio delle arti – Museo Alda Merini di Milano,
classificandosi quarto alla finale del torneo. Con la vittoria del 22 Settembre parteciperà alla finale del
campionato nazionale di Slam Italia 2018-2019.
Il 13 e 14 ottobre 2018 partecipa a “La Piuma sul Baratro” una maratona poetica di 25 ore promossa dal
Piccolo Museo della Poesia di Piacenza.
A metà gennaio 2019 è uscita la sua prima silloge poetica dal titolo “Saltando nel vuoto ho raccolto l’oro”, edita da I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno.
Da febbraio 2018 collabora anche con il Festival internazionale di poesia di Milano, ormai giunto alla sua terza edizione.

VALIUM DI CRISTALLO

Fa paura là fuori,
ma in realtà succede tutto dentro.
Il cervello mente
e la nostalgia
è un rubinetto che perde,
un carillon arrugginito
a un concerto metal.
Anche se quando ti rimbocchi
le coperte
non c’è ancora nessuno
in giro per il mondo
che è innamorato di te,
il peso è più leggero
se trovi il coraggio di Esistere
fino a quando gli occhi
ti restano aperti.
La condivisibilità di un’idea
è relativa,
ma non c’è da stupirsi
se le persone si raccontano
i propri sogni.
Aprire le porte a nuove possibilità,
a nuove configurazioni
è un invito per gli altri
ad entrare,
se ne hanno la curiosità.

MOONLIGHT

Ho spento il sonno
sotto polveri di illusioni
per sbrogliare gli incubi
aggrovigliati tra i vestiti,
ho spento le lacrime
sotto il singhiozzo dei nervi
per proteggere mamma
dal diluvio della depressione,
ho spento l’amore
sotto i pugni in faccia
per non gettare il cuore
in pasto alle iene,
ho spento la luna
sotto il gonfiore dei muscoli
per difendere il fuoco
dagli attacchi del vento.
Appoggiato alla mia lapide
sudicio di fango,
vuoto, stanco e vitreo
arranco sulle lancette
ma lo giuro,
a costo di scucirmi i denti,
tornerò a sentire
il cullare del mare,
l’ansimare dei pugni
che stringono la sabbia,
la sagoma infantile
della mia rotta polare.
Con la pala dell’esistenza
i calli inizieranno a scavare,
a trafugare quell’uomo
che non vuole più scappare.

Omar Gellera

Tutti i diritti riservati all’autore

Foto: Umberto Barbera