Stamattina, alla fermata del tram, di Valeria Montaldi

Valeria Montaldi

Stamattina, alla fermata del tram.
“Aspetta, ecco, piano, aspetta che vado avanti io. Ecco, aspetta ancora, guarda, c’è questo signore gentile che ci aiuta… Ecco, metti un piede prima… Bravo, così, adesso l’altro… Bravissimo, dai che ci siamo…”
Lei, un’ottantina d’anni come minimo, lui qualche anno in più.
“Dai, AMORE, dai, lo sapevo che ce l’avresti fatta!”
Sono salita sul tram e non mi sono guardata indietro: in quella situazione, l’appellativo AMORE, pronunciato da una donna che sicuramente non vuole rinunciare al SUO uomo, la sua ragione di vita, mi ha turbato come poche altre volte.
Ho timbrato il biglietto: non ci vedevo, le lacrime mi offuscavano gli occhi. Adesso, mentre ci ripenso, credo che tutto non sia perduto, che la forza dell’amore superi qualunque difficoltà.
Almeno fino a che “Aspetta, vado avanti io…”