Letteraria di Lucia Lanza

Letteraria

Un giorno, pochi anni prima, suo padre le comunicò in uno dei momenti di conversazione profonda come spesso soleva fare, che c’era un progetto ambizioso su di lei e le parlò del patto matrimoniale, una promessa fatta tra i suoi nonni e i nonni del nobile Ralf. La questione verteva sul titolo nobiliare che avrebbe acquisito sposandolo. Pur essendo la loro famiglia, la più benestante di tutta la regione, pur essendo farmacisti rinomati e stimati, pur avendo un’industria importante, mancava quel titolo che avrebbe brillato in cima alla loro piramide sociale.
Lei era quindi predestinata a quel matrimonio.
Detto questo dal padre, con molta amabilità, restò stupita e contrariata e fece notare che i tempi erano cambiati, che non si usava più così e che le donne erano libere di scegliere. E anche gli uomini lo erano.
Suo padre la ascoltò e bonariamente le disse che era libera di decidere ma che ci pensasse bene perché l’occasione era ottima, Ralf, un partito pregiato e se l’indole che contraddistingueva la sua famiglia non mentiva, anche lui di certo un amabile gentiluomo.

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dalla pagina facebook: racconti brevi – collana: Le cose che pensano