Un atto di giustizia sociale

di Pier Carlo Lava

Premettiamo che con quanto segue non vogliamo fare il difensore d’ufficio di nessuno ma solo esternare le nostre considerazioni come cittadini su un argomento alquanto discusso e come al solito in politica criticato, senza attendere i tempi tecnici necessari per valutare serenamente quale potrà essere l’effettiva dimensione dei risultati conseguenti.

Un atto di grande giustizia sociale Poveri

Mal che vada sarà stato un grande atto di giustizia sociale e per come sono andate le cose negli ultimi 20 anni è un salto di qualità non da poco, lo aspettano poco meno del 10% degli italiani, sono circa 5milioni di poveri che negli ultimi 10 anni sono quasi raddoppiati (infatti erano 2,5 milioni).

“In Italia vivono 5 milioni di individui in condizione di povertà assoluta, il massimo dal 2005 sia in termini di famiglie (1,778 milioni, pari al 6,9% delle famiglie residenti) che in termini di singole persone (8,4% dell’intera popolazione). È il dato – aggiornato al 2017 – che ha fornito il presidente dell’Istat Maurizio Franzini durante un’audizione sulla Nota al Documento di economia e finanza del governo. Il fenomeno interessa il 6,2% dei cittadini italiani (3 milioni 349 mila) e il 32,3% degli stranieri (1 milione e 609 mila persone)”.***

Stiamo parlando del reddito di cittadinanza e di pensione, una misura di giustizia sociale e di equità nei confronti delle fasce più deboli della popolazione, disoccupati e pensionati al minimo, varata dal tanto criticato Governo giallo verde, che per alcune decisioni potrà anche essere discutibile ma a nostro modesto avviso non per questa.

Oggi non possiamo ancora essere certi che servirà anche a rilanciare l’economia, ma di una cosa siamo siamo fermamente convinti, che se si mettono più soldi nelle tasche degli italiani e non ci riferiamo a quel 7-8% che detiene oltre il 50% della ricchezza del paese ma al restante 92% di lavoratori e pensionati, questi ultimi, in tanti casi nel senso letterale della parola, li spenderanno certamente contribuendo così al rilancio della economia che proprio in questi ultimi mesi sta entrando in recessione.

Basterà per uscire dalle secche in cui ci stiamo trovando anche a causa della sfavorevole congiuntura economica internazionale? è ancora presto per dirlo visto che il provvedimento praticamente diventerà operativo da aprile, perciò almeno per una volta, anche se questo sarebbe un altro fatto inconsueto per noi italiani, attendiamo fiduciosi e proviamo a pensare in positivo perchè con la critica continua è il pessimismo non si va da nessuna parte, anzi si rischia solo di peggiorare le cose.

*** testo e foto da La Stampa