Ha nove titoli mondiali al suo attivo. . L’ultimo risale ormai a 10 anni fa. Però talento ed esperienza possono ancora fare la differenza. E quindi perché non provare ad inseguire il ‘decimo’.

Domenica 10 marzo Valentino Rossi sarà alla partenza della sua ventiquattresima stagione mondiale ed il 16 febbraio gira la boa degli ‘anta’. Nella MotoGp 2019 si troverà tra le ruote un po’ di quei “ragazzini” che con la loro sfrontatezza lo aiutano a mantenersi giovane. Come il francese Fabio Quartararo, lo spagnolo Joan Mir o il piemontese Francesco Bagnaia, campione del mondo Moto2 e frutto della VR46 Academy. Tre che dovevano ancora nascere quando Valentino esordiva nel mondiale 125, in sella ad una Aprilia, il 31 marzo 1996. Già quell’anno sarebbe arrivata la prima vittoria, a Brno, una settimana dopo il primo podio, un terzo posto in Austria. La prima di 115 in 382 gare, con 232 podi e 65 pole. Nel 2018 è stato il primo nella storia del motociclismo a toccare i 6.000 punti (ora sono 6.073). Nel 1997 ecco il primo titolo iridato. Ne seguiranno altri otto, vinti in tutte le classi nelle quali si cimenta: dalla 125 alla 250 (entrambi con l’Aprilia), all’ultima stagione della 500 due tempi (2001, con la Honda).