di Marie Morel

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La gratitudine è quella sensazione che ci fa sentire in armonia con il mondo, che ci fa provare uno slancio positivo verso la vita e verso gli altri, che ci scalda il cuore.

Certo, nella vita di chiunque possono esserci momenti in cui sentirsi grati può risultare difficile, eppure quella della gratitudine può diventare una pratica quotidiana, che può farci vedere le cose in una prospettiva diversa.

Se ci sembra, infatti, di non avere nulla per cui essere grati è perché ci siamo abituati, assuefatti alle cose belle e buone che ci circondano.

Un po’ come accade quando compriamo qualcosa che ci piace tanto e inizialmente ci sembra bellissima. Dopo qualche tempo diventa semplicemente una delle tante cose che possediamo.

Praticando la gratitudine, invece, facciamo tre cose: impariamo ad apprezzare quello che abbiamo già e diamo per scontato, focalizziamo l’attenzione sulle cose positive, diamo valore a quello che riceviamo dagli altri e che spesso sottovalutiamo.

Coltivare la gratitudine, anche quando la vita non va come vorremmo, può farci scoprire che, in realtà siamo più fortunati di quello che pensiamo.

E’, talvolta, solo una questione di prospettiva: sta a noi scegliere se dare tutto per scontato, lasciandoci ottundere dall’assuefazione o guardare con occhi diversi quello che abbiamo e quello che gli altri ci danno, con apprezzamento e gioia.

E nel momento in cui siamo riconoscenti per quello che riceviamo dagli altri, fosse anche solo un sorriso o una parola gentile, potremmo anche sforzarci di manifestare la gratitudine.

Dicendo grazie a qualcuno, facciamo bene a noi stessi e facciamo sentire l’altro gratificato ed apprezzato. Magari a noi sembra dovuto che nostro figlio riordini la sua stanza o che il nostro compagno compri il pane prima di rincasare, ma in realtà non lo è affatto. Dire loro grazie per quel piccolo gesto, non può fare altro che migliorare la relazione, regalare un sorriso a chi lo dice e a chi lo riceve.

Cambiare prospettiva, imparare a guardare le cose con occhi diversi può essere difficile, ma si può cominciare in qualunque momento, a partire dal punto in cui ci troviamo: possiamo cominciare ad essere grati semplicemente per il fatto di essere vivi, perché oggi è una bella giornata, perché dai nostri rubinetti scorre acqua potabile e non soffriamo la sete.

Cominciando a vedere le cose in quest’ottica, con un po’ di esercizio possiamo imparare ad essere grati anche agli altri per il lavoro che c’è dietro i servizi di cui usufruiamo, per i piccoli gesti, per le cose semplici, come poter vedere un tramonto o poter mangiare qualcosa che ci piace.

Basta fermarsi a riflettere su quello stiamo facendo, restare in ascolto e connessi con noi stessi e con la realtà circostante.

In tal senso, coltivare la gratitudine diventa un vero e proprio esercizio di consapevolezza, che ci porta a focalizzarci sulle cose buone, su ciò che abbiamo piuttosto che su quello che ci manca, a rivalutare ciò che ci accade in chiave positiva, anche quando può risultare difficile. Immaginiamo di stare male. Si tratta sicuramente di una situazione in cui non possiamo essere felici, però possiamo essere grati a chi ci ha soccorso, ai medici che ci hanno curato, all’infermiera che è stata gentile, ai nostri cari che si sono preoccupati per noi.

Proprio come se stessimo coltivando una piantina, innaffiando ogni giorno il nostro spirito di riconoscenza con pensieri e parole di gratitudine, lo vedremo crescere e ogni giorno sarà sempre più semplice apprezzare ciò che di bello c’è già intorno a noi.

Coltivare la gratitudine è un viaggio dentro noi stessi alla scoperta di ciò che ci fa stare bene e che già ci appartiene, che è già sotto i nostri occhi, mentre noi siamo impegnati a guardare troppo lontano.

Perché a volte, siamo felici e non lo sappiamo.

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