Di Maria Luisa Pirrone

Ho conosciuto il tenero e coraggioso Palmiro per caso.

Un giorno un caro amico, che aveva letto le sue avventure ai propri bambini, me lo ha presentato e così anch’io ho iniziato a seguirlo nel suo incredibile viaggio.

Ho letto “Palmiro e il Sommo Libro della Costituzione” tutto d’un fiato.

Uscito nel 2018, a 70 anni dall’entrata in vigore della Costituzione italiana, ci racconta la straordinaria storia di un bambino di dieci anni, dal nome importante, che vive sull’isola di Marenostro, dominata dal tirannico Re Malcontento. Per sfuggire alle sue prepotenze, un giorno Palmiro decide di partire, zainetto in spalla e mappa alla mano, alla volta del paese di Nascondino per trovare il Sommo Libro grazie al quale gli abitanti godono di diritti, libertà e pace. Come un vero cavaliere medievale, si mette alla ricerca di un tesoro, fatto non di gioielli preziosi ma delle leggi fondamentali di una società libera e democratica.

10 capitoli e dieci tappe di questo viaggio lungo lo stivale, impreziositi dalle illustrazioni di Marco Bailone e ispirati ai primi 12 articoli della nostra Costituzione, attraverso cui i bambini della scuola primaria, ideali destinatari, scopriranno i principi cardine del nostro vivere civile, come l’uguaglianza, il diritto al lavoro, il rispetto del patrimonio, il ripudio della guerra e la sovranità del popolo.

Ogni racconto è seguito da un momento di riflessione e la parte finale del libro propone un laboratorio per creare la “Costituzione” di classe.

Ho voluto conoscere e intervistare le due autrici di questo interessante progetto editoriale: Monica Celentano, insegnante presso la scuola professionale Cnos-fap di Alessandria e scrittrice di storie per l’infanzia, e Chiara Tripodina, professoressa ordinaria di Diritto costituzionale presso l’Università del Piemonte Orientale.

Da questa intervista doppia è nato un interessante scambio di idee su temi quanto mai cruciali oggi in Italia, come l’educazione delle nuove generazioni per il futuro del paese.

Far comprendere ai bambini i princìpi fondamentali di una Costituzione o concetti come democrazia e dittatura sembra un’operazione molto complessa. Attraverso quali modalità narrative l’avete affrontata?

Chiara_I miei due figli e i loro amici mi hanno fatto capire che non c’è nulla di inaccessibile alle menti aperte e curiose dei bambini: si può parlare loro di qualsiasi cosa. Basta farlo in modo adeguato. Per questo abbiamo scelto un triplo registro narrativo, ossia racconto, commento e immagini, affinché possano accedere al messaggio attraverso il canale che preferiscono.

Monica_Durante gli studi universitari facevo la baby-sitter e capitava di inventare storie divertenti per i bambini. Scoprii la bellezza di poter scrivere questi racconti ogni volta che tornavo a casa. Così un giorno mi presentai da Chiara, poiché sapevo che insegnava Diritto all’Università, e le proposi l’idea. Sin da subito ci siamo trovate d’accordo. Man mano che il progetto prendeva la giusta forma, io scrivevo i racconti sulla base dei principi costituzionali che spiegava Chiara e insieme curavamo la corretta stesura.

È molto significativo che i nomi dei personaggi e dei luoghi non siano mai casuali, a partire dal protagonista…

Chiara_La maggior parte dei personaggi reca nomi di donne e uomini che il 22 dicembre 1947 approvarono la Costituzione della Repubblica italiana, nomi attraverso cui volevamo spargere piccoli semi di storia. “Palmiro”, che rimanda chiaramente a Togliatti, ci è parso originale e meno anonimo di altri per il protagonista, senza nulla togliere alla pari importanza di tutte le persone speciali che hanno concorso a fondare la Repubblica.

Monica_Abbiamo cercato di curare ogni dettaglio per rendere il testo coinvolgente ed educativo: per questo i personaggi rappresentano i padri e le madri costituenti e le “tappe” del viaggio di Palmiro sono altrettanti tasselli del nostro percorso legislativo e culturale.

Mi ha colpito l’attualità di una frase di Maria Montessori citata nel libro: “Se v’è per l’umanità una speranza di salvezza e di aiuto (…) non potrà venire che dal bambino, perché in lui si costruisce l’uomo” (Educazione per un mondo nuovo, 1946)…

Chiara_Se si vuole migliorare la nostra società, occorre nutrire le bambine e i bambini di visioni aperte e ideali alti. Ci penserà la bruta realtà a raccontar loro l’altro pezzo della storia. Basta insegnare poche cose: il rispetto per gli altri esseri umani e per il pianeta che ci ospita, la reciprocità tra diritti e doveri… In questo la nostra Costituzione è Maestra.

Monica_È importante trasmettere sin dall’infanzia la bellezza dei nostri valori. La scuola potrebbe essere il luogo perfetto per cominciare questo cammino accompagnando il bambino passo dopo passo.

Il capitolo 7, in questo senso, è molto coraggioso: parla di gentilezza e apertura verso lo straniero in un’Italia sempre più imbruttita dal razzismo. “Solo chi custodisce il coraggio della gentilezza può contrastare il buio”, dice uno dei personaggi

Chiara_Oggi la gentilezza è un valore recessivo. Va di moda attaccare brutalmente gli altri, fare male con le parole. Ma ogni persona porta il suo peso. Per tornare a essere umani basterebbe trovare il tempo per guardarsi e ascoltarsi. La gentilezza è la capacità di tenere il cuore aperto e disponibile, curioso verso gli altri e capace di calarsi nei loro panni. Non è virtù dei deboli, ma dei forti. Gandhi diceva: «Quando la misura e la gentilezza si aggiungono alla forza, quest’ultima diventa irresistibile». La Costituzione, certo, non parla di gentilezza. Ma parla di attenzione e solidarietà nei confronti delle persone fragili. E, forse, anche questa è gentilezza.

Monica_Durante la stesura ci siamo accorte che mancava qualcosa: raccontare la gentilezza. Non è stato facile poiché la società oggi insegna la superficialità e la poca accortezza verso il prossimo. Verrebbe da chiedersi dov’è finita la nostra umanità. I bambini hanno, per natura, il dono della gentilezza. Attraverso il racconto cerchiamo di trasmettere loro l’importanza di non perdere questo valore fondamentale.

L’insegnamento di una materia più che mai attuale come “Cittadinanza e Costituzione” spesso risulta poco praticato e a discrezione degli insegnanti: che accoglienza auspicate nelle scuole?

Chiara_Il libro è da poco in vendita e non sappiamo ancora quale accoglienza avrà nelle scuole. Ma è certo che il lavoro degli educatori è fondamentale e delicatissimo e andrebbe valorizzato al massimo, proprio per l’impatto che può avere nella costruzione della società di domani. Ho grande fiducia nella capacità degli insegnanti di fare interiorizzare l’importanza e la bellezza della nostra Costituzione con competenza e passione. Questo libro nasce anche per offrire loro un piccolissimo contributo in questo senso.

Monica_La Costituzione dovrebbe essere parte integrante dei programmi scolastici per trasmetterne i princìpi fondamentali in classe. Ed è proprio ciò che ricerca Palmiro: compie un lungo viaggio alla scoperta delle nostre radici per riconoscersi cittadino. Il libro nasce dall’idea di poter offrire agli insegnanti, attraverso il percorso del protagonista, un metodo alternativo e un utile strumento di insegnamento per far conoscere questo patrimonio.

 

Ringrazio le autrici e auguro loro che il viaggio del loro piccolo e tenace personaggio non si fermi all’ultima pagina del libro, ma che prosegua nelle scuole e getti semi di civiltà vera nelle menti dei bambini di questo paese che ha tanto bisogno di investire in nuove generazioni più illuminate per rinascere. Finalmente.

 

“Palmiro e il Sommo Libro della Costituzione”, di Monica Celentano e Chiara Tripodina, Armando Editore, è in vendita on line su siti come Amazon.it, ibs.it, mondadoristore.it, lafeltrinelli.it, unilibro.it.

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La copertina e le illustrazioni presenti nell’articolo sono tratte dal libro per gentile concessione delle autrici; le altre immagini dal web.