di Marie Morel

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L’ argomento alimentazione e dieta è sempre difficile da affrontare, perché ci sono moltissime cose da dire e il web è letteralmente invaso da spot sensazionalistici, del tipo “perdi 10 kg” in un mese, da informazioni scorrette, da persone che si improvvisano consulenti.

Ora, partendo dalla premessa che non sono un medico, né una biologa nutrizionista, non è mia intenzione fornire diete, ma semplicemente raccontare la mia esperienza.

Un’esperienza sia personale, perché , ahimè, ho sempre avuto un rapporto conflittuale con peso e alimentazione, sia maturata come counselor.

La prima cosa che ho imparato è che chi è in sovrappeso non è quasi mai ( per non dire mai) una persona a cui semplicemente piace mangiare molto, per il gusto di farlo.

E’ una persona che, spesso, ha un rapporto disfunzionale con il cibo. Il che non significa soffrire di disturbi del comportamento alimentare, che sono delle vere e proprie patologie, la cui cura richiede l’intervento di specialisti,come psichiatri e psicologi.

Vuol dire che chi è in sovrappeso ha un rapporto molto difficile e complicato con il cibo, che usa non per soddisfare un bisogno primario, ossia la fame, ma per colmare altri vuoti, non certo quelli dello stomaco.

Spesso chi è in sovrappeso non mangia perché ha fame, ma perché è triste, arrabbiato, si annoia, non vuole sentirsi escluso e una lunghissima serie di motivazioni che con la fame non hanno nulla a che vedere.

Di conseguenza, non prova neppure piacere nel mangiare, che diventa un automatismo.

Quasi sempre finisce in una spirale infernale: sono triste-mangio-ingrasso-mi sento in colpa per essere ingrassato-sono triste-mangio.

Ecco questa sono io.

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