VENTO Bici Tour 2019 PEDALARE LE ACQUE PER RICUCIRE LA BELLEZZA

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Casale Monferrato: Siamo orgogliosi di essere uno dei partner del Progetto VENTO. Abbiamo negli anni mobilitato soci e dirigenti delle nostre sedi territoriali dell’asta del Po per supportare e condividere, nelle edizioni del Bici Tour che si sono succedute, la necessità di far conoscere e promuovere questo progetto di strategica importanza per una delle aree interne più significative del Paese.

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Significatività guadagnata, a volte, per il tasso di disinteresse riservato loro, perché territori dell’attraversamento, non luoghi intermedi tra una metropoli diffusa e l’altra. Spazi condannati alla marginalità da un’ipotesi di sviluppo di territori ed economie che oggi si manifesta in tutta la sua debolezza.

Siamo convinti assertori delle grandi opportunità che questo progetto del Politecnico di Milano porta con sé. VENTO è un progetto in cui la mobilità lenta non si esaurisce in sé, diventa strumento di esperienza e conoscenza, lente attraverso la quale ri-conoscere un territorio e leggerne il tessuto socioculturale e produttivo sotto altra luce. Strumento di approccio alla storia e alle storie di comunità contigue ma diverse e distinguibili, custodi di tradizioni e di saperi, connotate dall’infinita variabilità di modi e strumenti di interazione con biodiversità locale, ambienti e paesaggi che tuttora resistono, nonostante l’imposizione del modello unico dell’agroindustria centrato sulle monocolture. Territori dove abbondano giacimenti culturali, letterari, gastronomici riconoscibili e accessibili, basta saper far emergere quelle geografie latenti che aspettano soltanto occhi attenti per mostrarsi, per mostrare quanto spessore la storia abbia sedimentato sotto la coltre di disattenzione stesa da modelli lineari obsoleti su quell’Italia profonda e densa, zeppa di tesori della cultura materiale e immateriale che il mondo ci invidia.

Siamo pienamente convinti che il presìdio scientifico-culturale, che il Politecnico di Milano rappresenta, sia un’assoluta garanzia affinché questo progetto infrastrutturale abbia dimensione e continuità, qualità e respiro che lo rendano una delle chance più significative per il rilancio di un’area immensa, dalle immense possibilità, dall’immensa fragilità. Purché sia tenuto al riparo da tentativi di omologazione o, al contrario, da una deriva di frammentazione, che riserverebbero esiti ugualmente distruttivi.

VENTO è il modello di grandi opere che ci vedono assolutamente favorevoli perché questo è ciò di cui questo Paese ha bisogno. Il nostro comune auspicio è la realizzazione, in tempi brevi e in modi sobri, degli ‘esigui interventi’ necessari a garantire la connessione di un tracciato tra i maggiori d’Europa. Un auspicio perché si possano offrire a quest’area le occasioni di rigenerazione che altrove serbano e dispiegano, con successo consolidato, infrastrutture come questa. Occasioni e opportunità che discendono non da esercizi di invenzione o sovrapposizione ma di connessione e integrazione dell’esistente. Abbiamo bisogno di innovare e collocare in diversa prospettiva e fruibilità quanto già c’è. Non abbiamo bisogno di inventare servizi, occasioni di consumo avulse dal patrimonio esistente che è disseminato lungo ‘il grande fiume’. Aree interne come quella interessata da VENTO sono naturalmente portatrici di infiniti servizi eco sistemici e culturali capaci di interloquire con un nuovo modo di muoversi e alimentarsi, vivere gli spazi, gestire e conservare le risorse. Un nuovo modo di cui tutto il pianeta ha urgente necessità.

Una potente leva per ripensare i paesaggi e le comunità, le economie e la qualità del vivere, in un orizzonte capace di ricucire la bellezza e restituire un futuro possibile.

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