“Destino” (Rizzoli) è il romanzo della scrittrice Raffaella Romagnolo, che con la sua nuova pubblicazione conferma le attese di chi ha letto e apprezzato i suoi romanzi, fra i quali “La figlia sbagliata” che è stato, due anni fa, candidato al Premio Strega.
L’autrice, come già in altri suoi libri, pone particolare attenzione alle figure femminili: personaggi principali di “Destino” sono infatti, Anita e Giulia, amiche, quasi sorelle gemelle poiché Anita è nata lo stesso giorno di Giulia, a meno di un’ora di distanza.

Le protagoniste condividono molta della loro infanzia e gioventù in una cittadina del Basso Piemonte: la loro storia abbraccia ben più di mezzo secolo e gli eventi narrati sono quelli delle due giovani, ma anche di più famiglie: le vicende s’intrecciano, s’intersecano e seppur, a primo avviso, poco significative perché narrano di gente comune, povera, senza grande rilievo sociale, stanno proprio a dimostrare che la storia non è soltanto quella che si legge nei libri, bensì è fatta di tante piccole pietre o mattoni che creano quell’edificio imponente che è il corso degli eventi umani.
Tra Cascina Leone e il quartiere Borgo di Dentro crescono le due amiche, unite eppur così differenti una dall’altra: Anita è assai riflessiva, Giulia, invece, più pratica così da destreggiarsi fra i conti di poche lire e centesimi. Lei era stata sempre così brava in matematica tanto da meritare dieci in pagella. Certo la vita a Borgo di Dentro non è così piacevole; meglio l’infanzia di Anita, a Cascina Leone con il pollaio, la conigliera, la cantina, la stalla, il portico, l’altalena, i sacchi di juta, le bigonce per l’uva, il torchio, le zappe…l’odore di stalla e persino del letamaio è diverso dal puzzo di fogna di Borgo di Dentro.

Eppure, nonostante provenienze diverse, le protagoniste, all’inizio del Novecento giovani donne, sono impegnate nello stesso lavoro con identica paga: trascorrono le giornate alla filanda Salvi dove, però, tante sono le difficoltà. Ecco, proprio nella cittadina che fa da sfondo a molte delle vicende, il primo impeto femminile, ben precedente le reazioni femministe più conosciute: si tratta dello sciopero di tante donne della filanda perché il lavoro scarseggia e loro accampano diritti. Quanta modernità anche se si va a ritroso di oltre cent’anni! Ma, in mezzo a tanti conti, a tante difficoltà, c’è posto anche per i sogni e per l’amore : non tutto va come previsto, anzi la sorte si ci mette davvero di mezzo quasi a dividere le due amiche e ad imporre per una di loro una scelta dolorosa. Sarà Giulia, la più impavida ma anche la più in difficoltà fra le due a prendere una decisione drastica, dando così un taglio netto al passato.

Con quel biglietto, su quel piroscafo dal nome casualmente così significativo : ” Destino”, s’imbarca Giulia verso una terra lontana di cui non conosce nulla ma in cui cerca riparo perché ora, più che mai, ha bisogno di una protezione per sé insieme a una nuova vita.

La narrazione procede pari pari nel tempo ma l’autrice la vede attraverso gli occhi ancor vivi ma un po’ segnati di Mrs Giulia Masca che, dopo la Seconda Guerra Mondiale fa un fugace ritorno a Borgo di Dentro. Perché? È quasi il nome del luogo a dirlo: per addentrarsi nella storia di tanti di cui nulla lei sa più. Che fine hanno fatto i componenti della famiglia Ferro, da Pietro ai suoi figli, che ne è di coloro che avevano preso nome da personaggi illustri quali Giuseppe Garibaldi e Nino Bixio? Cosa è successo a sua madre, Assunta Masca, che non ha mai risposto alle sue missive? E Anita?

A queste domande dà risposta l’intero romanzo in cui l’autrice regala ai lettori pagine di vera Storia miste a vicende affettive inventate ma appropriate, efficaci e assai ben congegnate. In esse non manca nulla: dalla sofferenze della povertà a quelle della Guerra, dai palpiti della passione all’amore e al sacrificio per i figli e per i propri ideali.
Mrs Giulia torna a Borgo di Dentro nel 1946, poco dopo il termine del secondo dissidio mondiale che ha seminato tanto dolore ma non ha comunque piegato chi è ancora vivo e in ogni modo cerca di ricominciare e ricostruire.
Quel ritorno in tempo di pace sarà l’occasione per ricucire ferite dell’anima, sopite dal tempo ma non rimarginate del tutto. Quanto tempo, quanti trascorsi, quanta vita…

La vita non è andare. La vita è resistere

La vita è di certo tutto questo ma, per ognuno di noi, la vita è anche Destino così come per Giulia che in America trova la sua strada e la sua fortuna, ma dove…? In Mulberry Street , Via del Gelso: nessun nome sarebbe stato più adatto per indicare la dimora di colei che anni prima, in una terra così lontana, aveva lavorato con i bachi da seta. Questo non è che l’ultimo tassello che va render perfetto un romanzo in cui il Destino è fatto di piccole e grandi cose che ci riconducono sempre e comunque alle nostre radici.

Raffaella Romagnolo, con il suo nuovo libro, pienamente conferma le sue capacità e la sua sensibilità di scrittrice, unendo ad esse l’approfondita conoscenza di alcune vicende drammatiche, pietre miliari nella Storia del Basso Piemonte.
“Destino” si rivela un’appassionante narrazione, un gran bel romanzo.

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