“Uccideteli tutti. Dio riconoscerà i suoi dagli altri”

Di Maria Luisa Pirrone

“Uccideteli tutti. Dio riconoscerà i suoi dagli altri”.

Capire da dove veniamo noi europei ci può aiutare a capire da dove vengono gli altri.

Luglio 1209. Si tramanda che con queste parole il legato dello Stato Pontificio Arnaud Amaury abbia ordinato la strage di Béziers, in Occitania, dove furono massacrate 20 mila persone indiscriminatamente per eliminare gli “eretici” Catari che vivevano tra loro.

Al di là della veridicità o meno della frase, il fatto storico documentato ci racconta che morirono uomini, donne, anziani, bambini sia catari che cattolici che ebrei.

“Corsero nella città agitando spade affilate, e fu allora che cominciarono il massacro e lo spaventoso macello. Uomini e donne, baroni, dame, bimbi in fasce vennero tutti spogliati e depredati e passati a fil di spada. Il terreno era coperto di sangue, cervella, frammenti di carne, tronchi senza arti, braccia e gambe mozzate, corpi squartati o sfondati, fegati e cuori tagliati a pezzi o spiaccicati. Era come se fossero piovuti dal cielo. Il sangue scorreva dappertutto per le strade, nei campi, sulla riva del fiume”.
Canzone della crociata albigese

Questa Chanson parla dei massacri dei Catari avvenuti in diverse città, ma abbiamo tutti i motivi per supporre che quello di Béziers non sia stato molto diverso da quanto qui descritto.

La crociata contro i Catari, avviata da papa Innocenzo III, terminò nel 1229 con la pace di Meaux-Paris tra Luigi IX, re di Francia (San Luigi), e Raimondo VII, conte di Tolosa. Raimondo si dichiarò sconfitto e sottomesso. Sua figlia, Giovanna di Tolosa, avrebbe sposato il fratello del re.

Essendo Giovanna l’erede di Raimondo, questo trattato fu in pratica un accordo per far passare la Contea di Tolosa con gran parte della Linguadoca nei domini dei Capetingi di Francia.

Allora, come oggi, la religione era invischiata in ben più materiali e torbidi interessi territoriali e politici.