Intervista alla scrittrice Sara Obici, l’autrice di “Emozioni Intrecciate”, a cura di Pier Carlo Lava

Alessandria today è lieta di presentare ai lettori un intervista in esclusiva per il blog, alla scrittrice Sara Obici. Sara vive a Mascalucia in provincia di Catania i suoi interessi sono molteplici, ma in particolare è attratta da tutto ciò che è artistico nel quale riconosce un valore. Scrive da sempre cercando di comunicare a chi legge la sua visione della realtà che la circonda.

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Ciao Sara e benvenuta su Alessandria today! E’ veramente un piacere farti un’intervista, ci vuoi raccontare dove sei nata, chi sei, cosa fai nella vita (oltre a scrivere) aggiungendo qualcosa anche sulla città dove vivi?

Ciao e Grazie per l’opportunità, il piacere è tutto mio. Nel rispondere a domande del tipo “chi sei” e similari bisogna quasi sempre procedere con un’approssimazione stringata degli aspetti della propria vita che si vuole far conoscere agli altri, e questi sono i miei: Mi chiamo Sara Obici, sono nata a Catania nel 1992, e nella vita, oltre (come avrete notato) a riflettere in maniera sarcastica ed irritante sul significato anche delle domande più banali, studio per la laurea specialistica (Informatica indirizzo videogame). Vivo a Mascalucia, città in provincia di Catania, e i miei interessi sono tutto ciò che è artistico o comunque tutto ciò nel quale sono in grado di riconoscere un valore.

Quando hai iniziato a scrivere e cosa ti ha spinto a farlo?

Scrivo da sempre, probabilmente scrivevo ancor prima di riuscire a leggere. Uno dei primi ricordi che ho è di me stessa, sdraiata sul tappeto della mia vecchia casa, mentre creo dei piccoli fumetti con i post it. Credo che per me sia qualcosa di naturale ed innato, come quelle cose che non sai bene se siano un dono o una maledizione, ma sei sicura che sono lì. Da allora, fortunatamente, la mia consapevolezza e il mio stile sono molto cambiati, ma l’esigenza che mi spinge a scrivere è sempre la stessa: cercare di comunicare al mondo la mia visione della realtà.

Chi è per te uno scrittore?

Credo che uno scrittore sia una persona in grado di “sperimentare” in modo profondo un concetto o un’emozione fondamentale dell’esistenza. Una riflessione filosofica, un’epifania personale, un particolare fotogramma di una certa realtà, o qualcosa di simile. Ma la consapevolezza di questo “qualcosa” di importante non basta, perché, a partire da questa “rivelazione”, di qualsiasi natura sia, deve poi scatenarsi comunque l’esigenza di descrivere (in prosa) ciò che si è sperimentato. Questa esigenza raramente nasce per puro narcisismo personale, o per tentare di rimanere immortali nella storia dell’umanità, ma spesso deriva dalla genuina voglia dello scrittore di ampliare la consapevolezza delle altre persone, per migliorare la loro sensibilità e la loro visione della realtà.

Descrivici il tuo primo libro: “Emozioni Intrecciate”

Emozioni Intrecciate è un romanzo introspettivo, quasi filosofico. I cinque diversi personaggi del libro hanno vite complicate, piene di dubbi esistenziali, di solitudine, di rabbia, di insoddisfazione. Sono loro l’espediente narrativo grazie al quale si affrontano temi importanti quali lo scorrere del tempo e il senso della vita, la giustizia e la menzogna, l’insicurezza e l’affermazione di sé. Ma il vero valore aggiunto del libro, solo apparentemente fornito dall’esposizione di queste tematiche, è in realtà dato dall’intreccio e dalla commistione di tutti questi concetti. Difatti i percorsi dei vari personaggi si intrecceranno in maniera inaspettata e improvvisa, arriveranno ad influenzarsi pesantemente, sia complicandosi sia risolvendosi l’un l’altro. Il tutto avviene seguendo il canovaccio dell’imprevedibilità della vita e soprattutto lasciando la libertà al lettore di trovare, in mezzo a tutti questi spunti, la propria personale soluzione di capitolo in capitolo, proprio come fanno i personaggi.

Il primo libro è come il primo amore non si scorda mai, ci puoi raccontare quali difficoltà hai incontrato per pubblicarlo e quale è stato il tuo primo pensiero dopo averlo pubblicato?

Durante la fase di pubblicazione ho avuto la fortuna di essere assistita dalla mia amica e a sua volta autrice Gioia Lomasti, che ha sapientemente smussato ogni difficoltà lungo tutto il percorso, mettendomi in contatto con la casa editrice più adatta alle mie esigenze (youcanprint) e aiutandomi durante tutte le varie fasi. Il primo pensiero dopo aver pubblicato è stato: uno dei miei sogni più grandi si è realizzato, e adesso?

A tuo avviso come vedono il mondo gli scrittori e che mondo sarebbe senza di loro?

Come ho accennato precedentemente, per me uno scrittore è una persona con una visione particolare e profonda della realtà, più consapevole e/o emotiva e/o filosofica. Senza di loro l’umanità si sarebbe persa miliardi e miliardi di questi diversi punti di vista, e non sarebbe stata sicuramente in grado di assumere una consapevolezza così elevata e quindi di evolversi fino a questo punto.

Quali differenze ci sono tra uno scrittore e un poeta?

Per quanto riguarda la “motivazione” che spinge a scrivere credo non ci siano sostanziali differenze. Cambia semplicemente la preferenza personale del mezzo espressivo: lo scrittore preferisce avere più spazio di manovra per descrivere tutto (incorrendo però nell’inconveniente di doversi documentare in maniera totale si quello di cui sta parlando) mentre il poeta sceglie di limitare al minimo indispensabile il numero delle parole (incorrendo nell’inconveniente di poter ricadere in una poesia troppo ermetica e quindi incomprensibile)

Ci vuoi parlare dei concorsi letterari ai quali hai partecipato?

Nel corso del tempo ho partecipato ad innumerevoli concorsi letterari (dei quali sono venuta a conoscenza grazie al sito concorsiletterari.it), e, probabilmente per la legge dei grandi numeri, mi sono ritrovata anche a vincerne qualcuno (Roncio d’oro 2017, Menzione d’Onore alla 9° ediz. Concorso Letterario Città di Grottammare, Diploma di Finalista al Premio Nobildonna Maria Santoro 2018)

Solitamente quali canali usi per comunicare quello che scrivi?

Di recente ho creato il mio sito personale: emozioneriflessa.com dove posto riflessioni, racconti, fotografie e tutto ciò che mi viene in mente.

Secondo te nell’epoca in cui viviamo cosa pensano le persone degli scrittori e della cultura?

Ci sono persone e persone. Di questi tempi fin troppe purtroppo sembrano scivolare pericolosamente verso una mentalità quasi medievale: negazione della scienza, della realtà dei fatti, anche del buonsenso più basilare. E’ chiaro che in un contesto del genere questo tipo di persone tende a ragionare per semplificazioni e con una logica esclusivamente “arrivistica”, nella quale qualcosa è di valore o ha senso solo se è “brutalmente” vantaggioso per loro e loro soltanto. Da qui i detti “la cultura non paga, non ti fa fare il grano, e non è neanche utile” e altri concetti di questo tipo. Per fortuna esistono ancora persone che non la pensano così.

Come giovane scrittrice cosa consiglieresti a chi pensa di iniziare a scrivere?

Di continuare a scrivere sempre e comunque con costanza, e poi le pubblicazioni arriveranno. Ma se sono veri scrittori questo consiglio è superfluo, perché un vero scrittore continua a scrivere per tutta la vita a prescindere.

Qual’è la tua opinione sulla politica italiana, relativamente alla gestione della cultura e dei beni patrimoniali del nostro paese?

Con il governo Renzi si stava tentando di fare qualcosa in merito, adesso con l’attuale governo credo che questo argomento sia stato totalmente accantonato per affrontare battaglie contro nemici inesistenti

Stai già scrivendo il tuo prossimo libro e nel caso ce ne vuoi parlare?

Si, e onestamente no. Non è ancora il momento giusto.

Progetti per il futuro e sogni nel cassetto?

Vorrei tradurre Emozioni Intrecciate in Inglese, e pubblicare un altro romanzo.

Infine, vuoi regalare un tuo pensiero ai lettori del blog?

Di recente, in un episodio della serie tv Shameless, ho sentito la frase: l’essere umano è stato creato per 2 motivi: per imparare e per attraversare la vita. Se si impara qualcosa poi si avranno più strumenti per superare le difficoltà della vita, e al contempo man mano che si superano le difficoltà si imparerà qualcosa. Ecco, io spero che questo mio libro possa essere l’occasione per imparare qualcosa, anche un qualcosa di piccolo, che possa portarvi anche solo in maniera infinitesimale ad approcciarvi meglio con la vita, sarebbe già una vittoria.