“Er profumo de Roma”, di Umberto Donato Di Pietro

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Prefazione

In questa raccolta l’Autore mostra un po’ a sorpresa una parte meno nota di sé stesso. Abbandonando lo stile aulico e romantico delle sue poesie e dei suoi romanzi UDP si apre ad una forma di comunicazione aspra, graffiante e ironica in dialetto romanesco, per affrontare le ricorrenti difficoltà del quotidiano e le tipiche questioni della nostra vita che, troppo spesso, rimangono senza soluzione.
Con questa gradevole raccolta UDP riscopre la sua verve combattiva e dissacrante, aggiungendo così un tassello importante nell’opera di completamento del suo percorso di scrittore.
Il messaggio è sempre chiaro, a volte spassoso, a volte amaro, come nella tradizione del sonetto romanesco.
Da notare, come negli scritti, si ritrovino vocaboli romaneschi tradizionali accostati a più’ recenti espressioni dialettali, quasi a voler dimostrare come, l’evoluzione del dialetto, non intacchi affatto l’efficacia immediata del tipico sonetto in dialetto.
La lettura è veloce e divertente. I sonetti sottolineano con efficacia alcuni aspetti tipici del nostro vivere e del concepire le cose del mondo. Questo ulteriore tassello nel repertorio di UDP ci restituisce un autore sicuro di sé e più giocondo. Da vedere come questa esperienza influenzerà la tecnica e ritmo della composizione letteraria di UDP. Per il momento, godiamo di questa piacevole raccolta che ci regala divertimento e spunti di riflessione in eguale misura.
Domenico Di Pietro