La guerra dei Vespri Siciliani iniziò a Palermo con la rivolta del lunedi di Pasqua del 1282 ( 30 marzo), scoppiata in seguito alla perquisizione arbitraria di una gentildonna da parte di un soldato francese. L’episodio si svolse davanti alla chiesa normanna del Santo Spirito, che da allora è conosciuta anche con il nome di “Chiesa del Vespro”.

L’edificio fu realizzato nel 1178 per iniziativa di Margherita di Navarra, consorte del re normanno Guglielmo il Malo,  e affidato all’Ordine cistercense; nel XVIII secolo vi sorse attorno il cimitero di Sant’Orsola ma ciò non ha reso meno suggestiva la sua bellezza.

L’impianto è basilicale, a tre navate con sei colonne e otto archi; il cappellone maggiore porta la firma del celebre scultore palermitano Antonello Gagini  (1478 – 1536). Il pregiato soffitto ligneo e lo stupendo Crocifisso in legno risalente al XV secolo rendono questa chiesa ancora più preziosa.

L’avvenimento più celebre legato a questa chiesa è stato scelto come soggetto da artisti del calibro di Francesco Hayez (Venezia, 1791 – Milano,1882), Michele Rapisardi (Catania, 1822 – Firenze, 1886) ed Erulo Eroli (Roma, 1854 –  1916 ). I loro dipinti ne hanno immortalato il momento cruciale: il soldato francese Drouet, forte dell’impunità di cui godono gli angioini nel compiere ogni sorta di angherie ( ragione che, insieme al fiscalismo eccessivo, li ha resi ormai odiosi ai siciliani), col pretesto di una perquisizione mette le mani addosso ad una gentildonna che sta uscendo dalla chiesa in compagnia del consorte. La signora sviene; il marito strappa la spada al francese e lo uccide.

Dilagata rapidamente in tutta l’isola, l’insurrezione si trasformò in una vera e propria “caccia al francese”. Per identificare il nemico gli insorti facevano proferire ad ogni persona sospetta la parola “ciciri” ( in siciliano “ceci”), la cui corretta pronuncia era impossibile per i francesi.

La rivolta assunse il volto di una vera e propria guerra quando i nobili siciliani offrirono la corona a Pietro III d’Aragona, che di lì a pochi mesi sbarcò nell’isola con la flotta.

Fu una guerra lunghissima e sanguinosa , che vide contrapposti Angioini e Aragonesi per il possesso del meridione d’Italia e che si concluse definitivamente solo nel 1347 con la pace di Catania, firmata nelle sale del Castello Ursino fra Giovanni D’Aragona e la regina Giovanna D’Angiò. L’accordo, messo in atto solo successivamente, alla fine del secolo, sancì di fatto il distacco fra Regno di Napoli e Regno di Sicilia.

Donatella Pezzino

Dal Blog: Donatella Pezzino – La donna siciliana nella storia e nella poesia