Momenti di poesia. Il giocatore, di Amos Grilli

Il giocatore.jpg

Carte,tabacco
e caramelle
al rabarbaro.

…il giocatore
di briscola…

Ho ricordo
sempre chiaro
nel tempo.
Quando tu
libero
dal lavoro.
Seduto
al tavolino
del bar.
Assieme
a tre altri
compagni.
Inziavi
a scozzare
le carte
per la partita
di briscola.
Mentre
ti pendeva
un sigaretta
dalle labbra.
Che ogni tanto
prendervi
con le dita
dalla falange
ingiallita.

Non erro
ho buona
memoria.
Di quel tabacco
dall’odore
forte.
Era”l’Alfa”
la sigaretta
della
“classe operaia”.
Che forse
anche lei.
Si sentiva
” proletaria “.
Tra un tiro
e l’atro
di quel tabacco
partiva
un litigio
con il compagno
di fronte.
Perchè aveva
calato
la carta sbagliata.
O si era
dimenticato
di fare
l’ammicco.
Io me stavo
in disparte
guardando
quel gioco
alle carte.
E quando
arrivava
lo spareggio
“la bella”.
Avrei toccato
la schiena
del gobbo.
Perchè
vincesse
mio babbo.
Oh come
interrompe
tutto
con fare
vigliacco
a volte
la morte.
Quando
ti rapisce
le persone
più care.
Allora vorreste
che un genitore
non sia
tra queste.
Ma essa
venne
a rapire
anche te
giocatore
di carte.
Ti potrò via
dalla mia
infantile
presenza.
E subito venne
l’assenza
di quella
carezza.
Fatta da quella
mano
dalle dita
con la falange
ingiallita.
A volte
ti sogno
giocatore
di carte.
Mentre giochi
una partita
con tre compagni
dell’oltre.
Sotto la luce
di una stella.
E tu con
il tuo sorriso
bello.
Su di un viso
che ricordo
a volte burbero.
Vinci.
E io mi sveglio.
Con il sapore
in bocca.
Di quella
caramella
al rabarbaro.

Amos.