Sono nata dove il maestrale soffia libero
dove il sole scalda anche all’ombra
dove il mare urla se vuole, oppure specchia persino le stelle
dove la pioggia batte senza chiedere permesso, solo se ne ha voglia.

 

Somiglio quasi al temporale d’agosto
irrompo all’improvviso, sposto i fogli dal tavolo però non li disperdo.

 

Sono come la primavera
regalo gemme fiorite, a volte anche tanto calore dopo ghiaccio e freddo.

 

Sono come la terra d’inverno
proteggo i semi dal gelo sotto un manto, mi faccio tiepida coperta.

 

Sono lo scoglio che non si sposta
impavido e fermo, quale che sia la marea e qualsiasi ondata arrivi.

 

Sono nata qui e sono nata libera
libera sono cresciuta, inseguendo indomita tutte le mie stelle cadenti.

 

Ovunque andrò non chiederò il permesso d’esistere, se ne avrò voglia
ma continuerò a resistere libera e in divenire, libera di avvenire.

 

Sarò sempre vento
a volte carezza, altre disegno nuovo sulla sabbia _senza l’assurdità del vanto_
perché lo lascio agli altri, a chi non è padrone né del poco, né del tanto.

19 01 99 1 (3)