È mancato Nanni Balestrini, poeta, scrittore di narrativa e di teatro, saggista, protagonista delle avanguardie letterarie del Novecento.

Balestrini nacque a Milano, il 2 luglio 1935, e visse tra Roma e Parigi. Nel 1961, con Elio Pagliarani, Alfredo Giuliani, Edoardo Sanguineti e Antonio Porta, fece parte dell’antologia de I Novissimi, considerata il primo nucleo del Gruppo 63, movimento letterario di rottura, caratterizzato da una forte vena sperimentale, ispirato alle idee del marxismo e alla teoria dello strutturalismo. Partecipò alla nascita di importanti riviste letterarie, come Il Verri, diretta da Luciano Anceschi, Quindici e Alfabeta. Balestrini fu protagonista della vasta corrente della neoavanguardia, insieme ad autori come Giorgio Manganelli, Luigi Malerba, Franco Lucentini e Umberto Eco, con cui avrebbe animato anche la rivista Alfabeta2. 

Narratore appassionato e radicale, le sue storie hanno splendidamente raccontato gli ambiti della società considerati borderline, come il mondo delle tifoserie organizzate, ne I Furiosi, pubblicato nel 1994 per Bompiani. La sua idea di poesia totale lo avvicinò anche al campo dell’arte visiva. Partecipò a numerose mostre in Italia e all’estero, nel 1993 fu alla Biennale di Venezia, in seguito a Palazzo Grassi e ancora al Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci di Prato.. Nel 2018, aveva partecipato a una collettiva al MAAM-Museo delle Arti Applicate del Mobile, in occasione di ArtVerona