MATERA3

La città di Matera è uno dei pochi posti al mondo, dove i suoi abitanti hanno la fortuna di vivere nelle case dei loro avi. Le grotte naturali, sono stati i primi rifugi per gli uomini e, in esse se ne determinavano percorsi e architetture, dopo un gran lavoro di scavo, utilizzando anche il materiale di risulta.

Lo scavo della grotta aveva varie diramazioni. Per le zone più a valle, lo scavo avveniva quasi in piano, invece per le altre zone lo scavo è stato fatto in discesa, seguendo un’inclinazione tale che i raggi solari estivi non superassero l’ingresso della grotta. Invece in inverno, l’inclinazione era concepita in modo che i raggi bassi giungessero sino al fondo della grotta dandole luce e calore.

Più cavità esistono l’una sull’altra, disposte in modo sempre diverso, tanto si arriva a contare sino a dieci piani scavati gli uni sugli altri. Il tetto di una casa è, al di sopra, una strada, una scalinata, un giardino, o il pavimento per un’altra casa. Il groviglio di cunicoli è vastissimo ed inimmaginabile.

Il visitatore è colpito  dalla vastità di questo tessuto urbano.

Vi sono ottanta chiese, di cui circa 6° rupestri, tremiladodici abitazioni di cui  : 665 con ingresso al di sotto del piano stradale (si accede tramite botole), 1672 con accesso al livello del piano stradale 363, con ingresso sopraelevato al piano stradale, 307 al primo piano e solo 8 al secondo piano (quindi case costruite e non scavate).

Oltre la metà, 1465, sono “trogloditiche”, cioè interamente scavate nella roccia.

Le restanti sono composte quasi tutte da una parte costruita e da una parte scavata più o meno estesa, e solo il dieci per cento risulta interamente costruito.

Quindi possiamo dedurre che oltre diciottomila persone abitavano nei sassi.

Oggi purtroppo questo grande patrimonio non gode di ottima salute, per il completo abbandono durato oltre quattro decenni, che solo da qualche anno si sta faticosamente e lentamente cercando di recuperare.

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