NUOVA SINTONIA

 Zahida Stenghel: voce

Angelo Panelli: basso elettrico

Upali Gunasekera: percussioni

 

Dicono di loro:

Il gruppo proviene dalla zona di Alessandria e ha molta esperienza (anche professionistica) in numerosi ambiti musicali. Di diretta emanazione dagli ambienti cosiddetti “antagonisti”, il gruppo esegue musica cosiddetta “minimale”, di ricerca, elegante e ritmicamente trascinante, con influenze che vanno dal jazz al funk, alla musica etnica e indiana. Le sonorità affrontate sono armonicamente e visivamente di particolare atmosfera, le tematiche ardite e sempre liberatorie.

Commento personale:

I Nuova Sintonia si esibiscono con un repertorio musicale composto da cover e brani propri e si pongono nel panorama artistico alessandrino come un gruppo particolare che riesce a coniugare l’esigenza della riscoperta di una musicalità e di un livello melodico, caratterizzato soprattutto dall’integrazione del ritmo delle percussioni con il suono di chitarra e basso, di tipo primitivo e originario, teso alla riscoperta dell’istintività delle percezioni, con aspetti più moderni ed innovativi che hanno una valenza trasgressiva e di cauta, lenta e mai drammatica rottura con la musica tipica del nostro tempo, ricca di contenuti commerciali e di elevata diffusione attraverso i media. In questo senso, se così si può dire, i Nuova Sintonia, a mio avviso, rappresentano una nicchia musicale, di suoni ed emozioni in cui è bello rifugiarsi, ascoltandoli ed apprezzandoli durante un loro spettacolo che può essere non solo un’esibizione sonora, ma anche una performance con elementi teatrali, messi anche in risalto dalla ricerca del costume di scena più appropriato, in particolare, da parte della cantante Zahida Stenghel. A tale proposito, sono state interessanti per me le loro esibizioni durante gli appuntamenti di Open Mic – microfono a disposizione del poeta, dello scrittore o, semplicemente, del lettore per esprimere e condividere con i partecipanti un contenuto letterario – organizzato ad Alessandria da Franco Galliani e Fabio Gagliardi, in cui si sono esibiti, con la lettura di un brano, generalmente scelto dalla tradizione culturale classica, greca e romana, accompagnata dalla musica. Le sensazioni che mi hanno dato durante l’ascolto di alcuni dei loro pezzi musicali più interessanti – che invito ad andare a cercare sulla loro pagina Facebook, qualora non sia possibile ascoltarli dal vivo nei loro prossimi e numerosi appuntamenti – sono spaziate dal risveglio di sensazioni che definisco archetipe perché insite nella mente umana come principio psichico innato del suo funzionamento cognitivo, precedente al modo di ragionare acquisito tramite l’esperienza e governato dall’istinto, al senso di appartenenza ad una tribù, sia essa antica o moderna, che si esprime nel sentirsi immersi in un caldo abbraccio che tutto accoglie e nulla esclude.

 

L’autore di questo articolo è Maurizio Coscia, scrittore del libro “Il Viaggio di Simone

Pagina facebook del libro: https://www.facebook.com/Evan-Jung