Non metteremo le mani nelle tasche degli italiani !

Ma in quelle dei pensionati, tanto sono già abituati, visto quello che succede da anni alle pensioni potremmo dire: “Governo che vai stesso provvedimento che trovi”.

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di Pier Carlo Lava

Alessandria today: Aveva iniziato Matteo Renzi con un provvedimento di legge che successivamente era stato dichiarato incostituzionale dalla Corte Costituzionale, ma che nonostante tutto questa sentenza aveva sortito un esito relativo dato la parziale restituzione del maltolto… .

Caduto Renzi i pensionati italiani pensavano che finalmente sarebbe finita, tanto più che il Governo Giallo Verde aveva espressamente dichiarato Non metteremo le mani nelle tasche degli italiani”, ma purtroppo questa è stata una promessa non mantenuta. Infatti recentemente è stato varato un provvedimento di legge che toglie dalle tasche dei pensionati ben 3,5 miliardi di euro, dei quali solo 250 milioni a chi percepisce redditi da pensione definiti d’oro da oltre i 100.000 euro, una platea di circa 24.000 persone, con tassazioni che vanno dal 10 al 40% e sin qui anche se parliamo di diritti acquisiti forse… ci potrebbe anche stare.

Pensioni “d’oro”

Dal 1° gennaio 2019, e per la durata di 5 anni, le pensioni, i cui importi complessivamente considerati eccedano la soglia di 100 mila euro lordi annui, vengono ridotte con applicazione di aliquote di riduzione crescenti per specifiche fasce di importo.

Le aliquote di riduzione sono le seguenti:

– 15% da euro 100 mila a euro 130 mila; – 25% da euro 130 mila a euro 200 mila; – 30% da euro 200 mila a euro 350 mila; – 35% da euro 350 mila a euro 500 mila; – 40% oltre 500 mila.

La riduzione non si applica alle pensioni interamente liquidate con il metodo di calcolo contributivo.

La legge di bilancio 2109 ha inciso pesantemente sulla perequazione automatica delle pensioni apportando modifiche al calcolo della stessa e con decorrenza 1° gennaio 2019.

Relativamente al periodo 2019-2021 la rivalutazione automatica delle pensioni è riconosciuta in misura piena (100%) soltanto per i trattamenti pensionistici complessivamente pari o inferiori a tre volte il trattamento minimo INPS (€ 513,01), per i trattamenti superiori è riconosciuta in misura ridotta rispetto all’incremento dell’indice di inflazione (1,1% anno 2019)

Conguaglio di perequazione per l’anno 2019

L’inps con messaggio nr. 1926 del 20 maggio 2019, ha comunicato che:

Le pensioni interessate sono state adeguate dalla mensilità di aprile 2019.

Nel mese di giugno 2019 viene recuperata la differenza relativa al periodo gennaio – marzo 2019

Secondo alcune fonti il provvedimento preleva 3,260 milioni di euro con i tagli della perequazione automatica delle pensioni a partire da 1.538 euro lordi, ad una platea di oltre 23 milioni di pensionati e questo è decisamente ingiusto vista la perdita del 33% del potere di acquisto degli stessi già registrata negli ultimi 15 anni, ma purtroppo come al solito questa tartassata categoria di italiani di serie B… viene considerata il bancomat dai politici che governano lo Stato italiano.

foto: https://kaizenology.wordpress.com