Momenti di poesia. Rivedo, di Vittorio Zingone

Rivedo

Rivedo mia madre,
Mio padre rivedo
Se indietro
lo sguardo rivolgo
Della stanca memoria;
Due creature
Che furono una
Nell’atto
Di generare la prole,
Per altro due anime
Avverse fra loro…
Mentalità differenti ,
Alla fine.

Per loro
che fecero sesso
Venni io pure
A vita nel mondo.

Carne
Che soffre e gioisce,
Che ama e che odia,
Che spera e dispera,
Che canta e che piange.

Tra prati, tra grani,
Tra querce ed ulivi,
Tra mandrie, tra greggi,
Sotto un tetto
Che non riparava
Da caldi e da geli,
Da piogge e da neve,
da grandine che rimbalzava
Sul tavolaccio, sul letto,
sul desco imbandito…
Il vento e la brezza
Lasciavan trascorrere
Senza resistere…

Mio padre, mia madre
Due creature
Che amo, che odio,
Mi mancano tanto,
, ne parlo, le penso,
Le lacrime inndan
Le guance dell’anima.

Gli artefici della ventura
Che nel mondo
Mi vede combattere,
Raccogliere frutto,
Dire e disdire,
Fare e disfare,
Uscire ed entrare,
Percorrere strade
Non sempre a me note,
Non sempre le stesse,
vivere nella speranza
Di travalicar la materia,
Giungere incolume
In eden di pure delizie,
Almeno sperare di farlo…

Costa tantissimo e niente
Esporre un pensiero
Su un mondo migliore…

Padre, madre,
Rivivo la vostra ventura
Sull’arcano pianeta vivente…