L’Importanza Di Essere Fedele, di Oscar Wilde
Apparire. Le apparenze.
Quest’opera è nota anche come “L’importanza di chiamarsi Ernesto” (The importance of being Earnest) ed è una delle più note di Oscar Wilde, grazie anche a una trasposizione cinematografica.
Una trasposizione nata da una rappresentazione teatrale messa in scena verso la fine del diciannovesimo secolo.
La storia inizia a Londra, a casa dell’aristocratico Moncrieff. Lui è con l’amico Ernest. Un amico di vecchia data, un amico che conosce bene. Ma forse non troppo…
A causa di un portasigarette trovato il giorno prima il nostro ospite scoprirà che il vero nome di Ernest è in realtà Jack.
Il motivo di tale sotterfugio?
Fingere di avere un fratello per poter gozzovigliare in giro.
Ernest in realtà è il tutore di Cecily Cardew, quindi il suo comportamento in società dev’essere ineccepibile.
Ernest è un impostore, un farabutto.
E il suo anfitrione non è molto diverso da lui, anzi…
Oscar Wilde ci delizia con una commedia talmente assurda da risultare assolutamente credibile.
Un gioco delle parti che coinvolge dall’inizio e che porterà a un epilogo che accontenterà tutti. Forse.
Una pietra miliare, non occorrono altre parole.
Titolo: L’Importanza Di Essere Fedele
Autore: Oscar Wilde
Pagine: 157
scritto da Roberto Baldini