La variabile umana, di Lorenza Ronzano

prefazione di Piero Cipriano

La variabile umana, di Lorenza Ronzano

Ci sono gli psichiatri ortodossi. Per capirci quelli diagnosi e farmaco. Sintomi e pillole. Ricoveri e pessimismo. Fino a quelli repressivi se non proprio fascisti, che fanno del manicomio del TSO della gabbia chimica un mezzo per appagare il proprio bisogno di forza, di dominio, di autorità.

All’altro estremo, quelli che per smarcarsi dagli psichiatri repressivi si definiscono antipsichiatri. Che se psiché + iatreia è arte di curare l’anima, etimo superbo, supponente, megalomane al limite del delirio (e del ricovero), se quest’etimo fosse stato rispettato almeno in parte non vi sarebbe nulla di male a professarsi psichiatra. Ma gli psichiatri da due secoli a questa parte sono stati i principali artefici dei manicomi e dell’eutanasia sociale che essi hanno determinato, sono stati i meccanici di questa macchina-internante-esseri-umani imperfetti, anormali, devianti, improduttivi, detta manicomio. Allora avrebbero…

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