Settimana scorsa ho finito di leggere il mio secondo libro in assoluto di quel pazzo di Philip K. Dick.
Un libro che nei primi capitoli mi aveva annoiato, troppo confuso e disordinato. Dick ti butta là in mezzo al suo mondo senza spiegarti né il perchè né il come e tu ti trovi completamente disorientato, almeno per i primi capitoli. Lo stesso mi era successo con un’altro suo libro “Ubik”.
Si vede che è una caratteristica dello scrittore
Ho imparato ad amarlo per questo… i suoi libri non sono per chiunque, solo chi riesce a superare quelle prime venti/trenta pagine di caos arriva ad apprezzare appieno il suo genio.
Ma oggi non voglio parlare dell’autore, voglio concentrarmi sul libro.
In una parola: Inaspettatamente riflessivo.
La vicenda coinvolge tre personaggi, no, anzi, quattro personaggi principali:
– Robert Childan: Proprietario di un negozio di antichità della cultura americana
– Frank Frink: Operario…
View original post 408 altre parole