Cari lettori e lettrici,

molte persone dicono frasi del tipo:

“Non mi frega nulla del mondo, non è stata una mia creazione, io sono solo di passaggio.”

Tutti siamo di passaggio su questa terra e spesso mi chiedo se l’essere umano sia consapevole di quanto possa essere distruttivo il suo egoismo e la sua smania di potere. Se c’è un motivo costruttivo della sua permanenza terrena, creatore di tanto progresso ed innovazione in tutti i campi,dalla medicina, alle più grandi forme d’arte ,alla tecnologia, ma poi non è capace di comprensione, di sedersi accanto al dolore di un suo simile, di riconoscere le potenzialità di un altro individuo. Perché? Troppo semplice circoscrivere tutto al  seme dell’invidia e della gelosia? Forse troppo semplicistico?

Allora cosa c’è? Cosa ci fa essere tanto protagonisti? Cosa solletica il nostro ego a tal punto da scatenare la nostra reazione distruttiva? Ai tempi del medioevo ogni uomo si inchinava in funzione di un destino preordinato spesso legato alla fede religiosa e al Signore  che in qualche modo decideva per lui e ne dettava la  vita.Con l’arrivo dell’umanesimo e del rinascimento al centro non vi sono più stati concetti di tal tipo,ma l’uomo, lui il centro, lui l’artefice del suo destino, lui il tutto.

Forse questo ha scatenato in qualche modo una sorta di eccesso di protagonismo nel genere umano? Che vede in sé il potere unico ed unilaterale? In realtà quando poi la natura reagisce tramite terremoti e catastrofi naturali ,noi ci sentiamo piccoli ma poi? Torniamo a desiderare il dominio su tutto e su tutti. Perché? Che questo senso di essere padroni in realtà sia un grande senso di vuoto?

Il mondo, la terra, la nostra città, il nostro vicino, ci chiedono aiuto e noi che facciamo? Chiudiamo la porta e facciamo finta che non vi sia nessuno.

Ely Chio

Una mia poetica ed una mia foto, per farmi conoscere, non ho altri mezzi…