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Non vi parlerò di questa serie tv in quanto tale, dei personaggi, della trama, di spoliler. Tutto questo potete trovarlo qui.

Vi racconterò di come mi fa sentire.

Handmaid’s tale mi coinvolge e mi sconvolge talmente tanto emotivamente, da ritrovarmi spesso a parlare da sola, mentre la guardo. E a piangere, a fremere di sdegno, di paura e orrore.

Perché nutre i miei peggiori incubi, tocca le corde più profonde del mio essere donna, madre, umana, si svela brutalmente, episodio dopo episodio, nuda e cruda, senza alcuna pietà.

Con una la stessa precisione e freddezza di una lama affilata, si insinua tra i pensieri e le paure di chi, razionalmente oppure no, coglie gli sprazzi di verità nell’irrealtà di cui narra.

Un’irrealtà relativa se consideriamo che la condizione delle donne nella teocrazia totalitaria di Gilead, il trattamento riservato ai detrattori, agli oppositori, ai diversi, non è così lontano da quello che accade in alcune parte del mondo.

Potrebbe accadere nel nostro moderno, evoluto, progressista occidente? Questa è la domanda che penetra subdolamente nella mente e tormenta chi guarda questa serie, soprattutto tenendo conto dello scenario politico americano e italiano attuale.

L’ascesa di Gilead è più irreale di quella di Trump o Salvini al governo? Impensabile come le donne che sostengono il presidente americano o i meridionali che votano Lega?

Il netto ribaltamento tra ciò che è giusto e sbagliato, la totale inversione dei valori a cui deve aspirare una società civile, la ridefinizione di quelli che noi riteniamo diritti inalienabili, non vi sembrerà poi così irreale, vedendo questa serie.

Anzi. Li sentirete così rischiosamente vicini che vi verrà un dubbio atroce: stiamo, forse, lentamente scivolando, senza neppure accorgercene, lungo il crinale che conduce verso l’abisso di Gilead o uno simile?

Del resto è così che accade. Le dittature non spuntano mai fuori dal nulla, da un giorno all’altro.

Guardate Handmaid’s tale e rabbrividirete, sentendo June dire:

In una vasca che si scalda a poco a poco, si finisce bolliti senza accorgersene

Ci si abitua al fatto che le cose siano inS un certo modo. Ci sia abitua a tutto

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