Il bosco Parrasio, o “Teatro degli Arcadi” si trova in posizione appartata alle pendici del Gianicolo.
Il complesso fu fondato, come sede, nel 1725 dalla celebre Accademia dell’Arcadia, una libera associazione di dotti e letterati, che opponendosi all’esagerato gusto barocco, ideò uno stile espressivo, ispirato alla semplicità pastorale dell’antica Grecia e della Roma arcaica, per restituire alla letteratura la semplicità e la sobrietà perse nel tempo.
Quest’accademia romana si formò nel 1689 dopo la morte di Cristina di Svezia, fondatrice della dispersa Accademia Reale, i cui soci si riunivano ancora negli orti suburbani recitando versi. Il fondatore ufficiale dell’accademia fu Giovanni Mario Crescimbeni, che ebbe anche l’incarico di custode generale per i primi trentotto anni, mentre la defunta regina di Svezia rivestì il titolo di “basilessa”.
Proprio perché pastori, il raduno degli Arcadi doveva essere in un bosco, che fu nominato Parrasia, una regione dell’Arcadia. Nei primi tempi gli arcadi si spostarono di orto in orto, finchè, come detto sopra, nel 1725, il bosco divenne la sede dell’Accademia. Il che, fu possibile, grazie all’intervento delre Giovanni V di Portogallo, che da vero mecenate, donò all’istituzione 4000 scudi, cifra necessaria per l’acquisto dell’orto,di proprietà dei Livi. L’opera del Bosco venne ultimata da Antonio Canevari, che non chiese ricompensa per il suo lavoro. Egli progettò una speciale architettura che risolveva brillantemente il problema dell’inclinazione del terreno. Infatti quest’ultimo venne strutturato in tre ripiani, uniti tra loro da rampe di gradini alternativamente concave e convesse, site presso i confini laterali dell’area e sorrette da parapetti. Sul ripiano superiore fu ubicato il teatro, di forma ovale, dove furono installati tre ordini di sedili, con di fronte un leggio di marmo, dove i poeti declamavano le loro opere di fronte all’attento uditorio.
Non conosco questo Teatro degli Arcadi, ma credo di averne sentito parlare, certo che Roma e l’Italia tutta contiene bellezze considerevoli e particolari. Dalle foto si evincono delle bellissime costruzioni con fregi alle pareti situate in una zona scoscesa, ma costruite con criterio ed armonia dando asito ad un passaggio di gradoni che collegano il basso alla parte più alta. Il tutto sovrastato dal verde che fa da polmone al sito in questione, interessante la storia di coloro che si prodigarono per costruirlo e per portarlo a nostra conoscenza fino ai giorni nostri. Interessante articolo. Se tornerò a Roma, andrò sicuramente a visitarlo, Nella Città Eterna, non si finisce mai di scoprire le sue meraviglie.
Sempre approfondite le tue osservazioni, poetessa, grazie di cuore. Vivi un radioso giorno