Una piccola rana, un poco spocchiosa e vanitosa, si specchiava sul bordo di un ruscello, nelle prossimità di un pantano, quando alzando la testa verso il prato lontano, vide un bellissimo e grande bue, che indifferente e tranquillo pascolava con assoluta disinvoltura. 
In lei scattò subito l’invidia e subito ebbe ad atteggiarsi con petto in fuori per imitarlo e nel farlo si rivolse alle sue amiche vicine:
“ Sarà anche bello e grosso quel bue, ma anche io se voglio posso essere più di lui”
E preso fiato si gonfiò a dovere.
“ Guardatemi, sono già più grossa di lui”
Ma le altre rane in coro gli dissero sinceramente di no.
Allora raddoppiò lo sforzo e mise quasi tutto il fiato che aveva in corpo per gonfiarsi ancora di più e poi…
“ Che ne dite? Ora si che sono più grossa!”
“ Il bue! Il bue!” Risposero in coro 
La rana non resisteva più a quell’ignobile affronto e sconfitta, allora in ultimo sforzo, tese talmente la sua pelle e tutto il suo corpo che….schiantò e morì sul colpo.

MORALE: Ognuno è fatto come è fatto e ognuno ha la sua dote, chi la bellezza, chi la forza del corpo, chi le ricchezze, chi gli amici potenti, chi l’intelligenza, e ognuno deve essere contento del suo. Non ci si deve sforzare, con l’invidia, di imitare chi si crede sia superiore, è soltanto una misera e ignobile pazzia.

ERREBI da una favola di Fedro del secolo I

Immagine: Grandville – La rana e il bue, illustrazione per il libro ” Fiabe di La Fontaine” (1621- 1695) pubblicato da H. Fournier Aine nel 1838