IL DIPINTO (racconto breve) di Tiziana Valori
Un colore al giorno, o sfumatura di quelle tinte in bombolette spay, andava a depositarsi sulla parete nei punti stabiliti. Paco le reperiva al ferramenta di Chicadilla, l’unico in zona che ne avesse un buon assortimento.
Seppure fosse già scuro, lo si vedeva oscillare sul muro originariamente color cemento del grande silo Buena Ventura.
Quasi tutto il villaggio sembrava darsi appuntamento lì a guardare le evoluzioni di Paco appeso a una corda e gli sviluppi dell’opera, colore dopo colore, che sarebbe stata ben più squillante alla luce del giorno.
C’erano l’amministratore locale del Buena Ventura, segreto finanziatore del ragazzo per la benzina e i suoi acquisti a Chicadilla, i due vigili che fungevano da polizia, e agricoltori con famiglia che rinunciavano a un po’ di riposo per seguire lo sviluppo del dipinto.
Si capiva ormai che si trattava di loro stessi che portavano il grano al silo, a faticare sotto i sacchi coi volti cotti dal sole, rugosi e grondanti.
“Sarà uno spasso obbligarlo a cancellare tutto quando avrà finito” buttò fuori Vicente, nuovo arrivato nella piccola comunità.
“Chi si azzarderà a farlo avrà a che fare con me!” affermò feroce il suo superiore, sergente vigile Majedo, guardandolo con riprovazione.
“Vicente, vuoi tornare a Mexico a dirigere il traffico?”intervenne l’amministratore del silo. “Non vedi quant’è bello?”
“Certo” aggiunse una campesina col piccolo addormentato in braccio. “Paco è un artista e nessuno lo paga per darci questo spettacolo. Lo vorresti in cella?”
“Chi si permette di fare denuncia a Chicadilla qui non avrà vita facile!” decretò un altro peone.
E mentre Vicente si faceva un pizzichino, tutti pensavano che chiunque delle autorità fosse transitata davanti a quell’enorme murale avrebbe fatto finta di non vederlo dopo essersene riempito gli occhi di ammirazione.
Tiziana Valori
(Grazie a chi ha voglia e tempo di leggere. Se clicchi sulla foto a fianco al nome potrai visionare quanto ho postato finora sul gruppo)