Momenti di poesia. Quando, di Vittorio Zingone

Quando

Quando si plachera’ questo dissidio
Ch’e’ sorto dalle origini tra spirito e materia?

Non son forse cresciuto a sufficienza
Per placare questi spiriti ribelli
E imprendere a ragionar posatamente
Su ciò che più ci convien
Per la salvezza eterna?

Domande, domande senza fine,
Serrate domande fino a stressarmi;
Mai una sola risposta positiva,
Una risposta che sia per l’anima mia
Un punto fermo.

Sempre incertezza ho predicato
A eternità e contingenza;
Mai una parola buona
Che mi guarisse
Da tanta distruzione
Di ogni giorno o notte
Della vita mia.

Ero approdato in gioventù
Dinanzi a padre pio;
Credevo leggesse dentro l’anima
E, trattane pietà per i miei giorni,
Mi avviasse verso traguardi
Più umani e dignitosi,
mi aprisse orizzonti più sereni
Sotto l’egida del nostro Salvatore.

Non questo era il mio arcano fato,
Non era come Paolo di Tarso,
Rapito con un portento
All’angelo del male.

Così or vago su strade senza meta
Quale bandiera esposta ai quattro venti,
Mollato da Dio perché insignificante, tralcio reciso per disseccarsi, esser destinato al fuoco eterno.