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Bianco letale è il quarto capitolo della storia che vede come protagonista la solida coppia di investigatori Cormoran Strike e Robin Ellacot, di Robert Galbraith. alias di J.K.Rowling, la celebre autrice della saga di Harry Potter.

Come nei precedenti libri, la complessa trama si intreccia attorno ad un nuovo caso che Strike dovrà sbrogliare, per scovare il colpevole di un crudele, feroce omicidio e la relazione tra i due protagonisti e le loro vicende personali.

Ogni libro della serie,infatti, tratta di un caso diverso che segue il suo corso e, al contempo, narra la storia della coppia di collaboratori, soci, amici e dell’altalena di sentimenti, che vanno dalla stima professionale all’attrazione magnetica, dal turbamento all’amore inespresso che li lega.

La sapiente penna della Rowling dipinge personaggi di grande spessore e personalità, con un background solidamente costruito e che ne spiega l’evoluzione nel corso del tempo. Personaggi ai quali ci si affeziona, come fossero degli amici, le cui azioni e reazioni di fronte agli eventi, vizi, debolezze e sfumature commuovono, emozionano,fanno sentire partecipi alla storia.

Non solo i protagonisti, ma anche i personaggi secondari sono tratteggiati con la medesima accuratezza, che conferisce loro originalità e profondità.

La descrizione dei particolari su cui la Rowling si dilunga sono, tuttavia, un’arma a doppi taglio. Se da un lato il lettore si sente completamente immerso nell’atmosfera londinese e nella complessa vicenda, al fianco dei dei personaggi, dall’altro la tensione emotiva, che un thriller dovrebbe suscitare, ne risulta un po’ annacquata. Le emozioni non mancano, neppure l’azione e i colpi di scena che a tratti vivacizzano la narrazione, ma in alcune parti del libro, con le sue oltre 750 pagine, vi è un inevitabile appiattimento, a cui, per fortuna, fa da contrappeso la fluidità della scrittura della Rowling.

In Bianco letale, mentre Strike accusa il contraccolpo per il matrimonio di Robin con lo storico fidanzato Matt, in agenzia irrompe il giovane Billy che, in pieno delirio psicotico, racconta all’ investigatore l’inverosimile storia dell’omicidio di una bambina, avvenuto molti anni prima. Il ragazzo fugge, rendendosi irreperibile, ma qualcosa nel suo racconto fa drizzare le antenne a Strike.

Nel labirintico sviluppo della trama, la storia di Billy si intreccerà con un omicidio attuale, di cui Strike e Robin dovranno venire a capo, scoprendo l’assassino, il movente e l’opportunità.

Alla fine della lettura, Bianco letale, così come i precedenti della serie, mi ha lasciata con un senso di soddisfazione, piacevolezza, compiutezza.

Adoro i protagonisti, amo le ambientazioni e apprezzo molto la scrittura della Rowling, fluida, contemporanea, vivace e particolareggiata. Rientro in quella categoria di lettori che alla densità e al ritmo dell’azione, predilige la ricchezza di dettagli, le sfumature, grazie alle quali le parole accendono la fantasia, disegnando nell’immaginario le scene del libro, come in un film.

A questo proposito, la BBC ha realizzato un adattamento televisivo dei thriller della Rowling, la serie tv “Strike“, che ha riscosso grande successo e che le recensioni positive mi hanno convinto a guardare. In attesa della trasposizione televisiva di Bianco letale, che dovrebbe arrivare nel 2020, approfitterò della pausa estiva per guardare le precedenti, non fosse altro perché ad interpretare Strike è l’affascinate attore britannico Tom Burke, che io adoro.

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