PERCHÉ I BUONI SOFFRONO E I CATTIVI TRIONFANO?, di Maria Clausi

Sono credente. Come tutti i credenti ho avuto e ho i miei momenti di crisi, ma poi torno alla fede, perché la fede è la mia unica vera forza. L’unica cosa che la mia fede non mi aiuta a capire è la sofferenza dei buoni e il godimento dei malvagi. Questo quesito, in verità, è contenuto anche nell’Antico Testamento (v. il libro di Giobbe ad esempio). Ma una risposta non lo ho mai trovata.

Maria Clausi

Nel corso della mia vita ho conosciuto molte persone cattive, persone che facevano il male per il solo gusto di farlo. I malvagi non sono solo quelli che commettono crimini atroci. Ci sono tanti malvagi molto più “silenziosi”, che non fanno notizia, ma che fanno ugualmente tanto male.

Penso a coloro che, mossi dall’invidia, nel posto di lavoro cercano di screditare le persone che lavorano onestamente. Penso a coloro che quotidianamente compiono atti di prepotenza nei confronti dei loro vicini.

Ma gli esempi sarebbero tanti. Ho visto morire persone buone con atroci sofferenze, mentre coloro che gli facevano del male gioivano del loro dolore e vivevano in buona salute. A questo non mi sono data mai una spiegazione. Per quanto io mi sforzi non riesco a comprendere la ragione di tutto questo.

A volte mi vengono alla mente le parole di mia madre, che era una donna di grande saggezza, la quale, rifacendosi a un proverbio popolare, mi diceva: chi gioisce del mio dolore, quando il mio sarà passato, il suo sarà appena iniziato!