Nocciole: Pernigotti, difendiamo il patrimonio agroalimentare italiano

Prioritaria una inversione di tendenza per contrastare lo spostamento all’estero delle fonti di approvvigionamento della materia prima agricola.

All’indomani della notizia anche Coldiretti Alessandria plaude all’accordo raggiunto per la reindustrializzazione dello stabilimento Pernigotti di Novi Ligure, che garantirà la continuità operativa del sito e la salvaguardia dei lavoratori.
“Il nostro impegno va nella direzione di accordi di filiera con le industrie virtuose che valorizzano le produzioni territoriali per questo è molto importante che siano due realtà italiane, e una piemontese in particolare, a dare una nuova speranza per il futuro di Pernigotti anche se il marchio resta al gruppo turco Toksoz che è il maggior produttore mondiale di nocciole e che aveva acquisito il marchio nel 2013. La nocciola è uno dei nostri beni più preziosi e una delle maggiori risorse economiche piemontesi, riconosciuta anche all’estero, per cui dobbiamo continuare a difendere il nostro patrimonio agroalimentare che sempre più spesso, purtroppo, viene svenduto oltrepassando i confini nazionali”, ha commentato il Presidente Coldiretti Alessandria Mauro Bianco.

Un allarme dovuto all’aumento di nocciole importate dalla Turchia in Italia che ha segnato un circa +30% nel 2018, nonostante i numerosi allarmi scattati per gli elevati livelli di aflatossine cancerogene.
Nella provincia di Alessandria la corilicoltura conta numeri importanti e fortemente incoraggianti: ad Alessandria, in particolare la quantità conferita nella campagna 2018 tramite la “Cooperativa Monferrato Frutta”, costituita tra imprenditori di Alessandria e di Asti, ha visto un totale di circa 8.000 quintali conferiti per un prezzo medio di 363 euro.
“Non dobbiamo abbassare la guardia, è prioritaria una inversione di tendenza per difendere la produzione nazionale di nocciole e contrastare lo spostamento all’estero delle fonti di approvvigionamento della materia prima agricola che spesso rappresenta il primo passo della delocalizzazione che si realizza con la chiusura degli stabilimenti e il trasferimento di marchi storici e posti di lavoro fuori dai confini nazionali – ha aggiunto il Direttore Coldiretti Alessandria Roberto Rampazzo – Attraverso importanti accordi di filiera come quello con il gruppo dolciario Novi-Elah-Dufour di Novi Ligure, puntiamo alla valorizzazione della nocciola per mantenere la distintività delle nostre produzioni d’eccellenza e garantire agli imprenditori la giusta remunerazione. Non dobbiamo mai dimenticare che i controlli che avvengono in Italia per quanto riguarda la qualità e la salubrità del prodotto non hanno eguali negli altri Paesi, motivo per cui scegliere le nocciole del territorio è sinonimo di sicurezza”.