Momenti di poesia. La palla che gira, di Amos Grilli

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La palla che gira.

…ti lascio l’eredità…

Pur io ebbi
il giorno
del nascere.
E fui posto
sopra questa
palla che
gira.
Per l’eterno
nel cielo.
Passi su passi
prima di me
hanno consumato
il suo suolo.


Mi perderei
nella conta
degli uomini
che già
erano sepolti
nelle sue viscere.
Frutto di ciò
che provoca
la morte.
Gran parte
per guerra
e per fame.
Perchè nazioni
potenti
dei suoli
più poveri
hanno fatto
invasione.
Sfruttando
di quelli
le naturali
risorse.
Schiavizzando
quei popoli
e con miseri
salari
li hanno
sfruttati.
E costretti
alla fame.
Con il denaro
detratto
e rubato.
Ne hanno
fatto profitto.
La dittatura
del forte
che lede
ogni diritto.
Io ho fatto
sempre
rifiuto
di quei despoti
modi.
Ma non ponetemi
tra i santi
e gli onesti.
Mettetemi
in fila
tra quelli
che al loro
trapasso.
Lasciano
in eredità.
Questa palla
che gira
sospesa
nel cielo.
Tra quei
sognatori
che pensano
sempre.
Al nascere
di un mondo
perfetto.
Figlio mio
non essere
deluso
se al fine
ti lascio
per eredità.
Quel poco
che ho
conquistato
con il mio
sudore.
E se potessi
ti lascerei
anche il mio
cuore.
Potresti
fargli domande.
Ad ogni risposta
sincera.
Lo capiresti
perchè batterebbe
più forte.
Questo
figlio mio
è quanto
in eredità
ti lascio.

Amos.