L’IMPERATIVO CATEGORICO E’ FERMARE SALVINI.  CON QUALSIASI ALLEANZA, di Elvio Bombonato

Alessandria: Mi sembra che i dirigenti del  PD a livello nazionale e locale, da anni, si rivolgano a una categoria di elettori pressoché scomparsa: coloro che si interessavano di politica e la capivano. Leggo o ascolto in TV comunicati tipo: a settembre faremo un tavolo per raccogliere proposte per un progetto/programma rivolto alla Nazione (Regione Comune).  E  per decidere insieme (?) le modalità per attuarlo. Ma gli italiani oggi detestano i  progetti complessivi; la loro realizzazione li fa ridere o indignare, per i tempi biblici e per la corruzione onnipresente degli attuatori. Il vero tema è la burocrazia, la quale con l’avvento di internet è diventata un Moloch ingovernabile.

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I politici del PD sono diventati una setta chiusa nella propria torre d’avorio, autoreferenziali. Se la raccontano, discutono, dissentono, litigano, inconsapevoli di non avere più interlocutori. Oppure discettano sui massimi sistemi, liberalismo democrazia autoritarismo sovranismo ecc. Magari per scrivere un saggio dottissimo noiosissimo e incomprensibile, che nessuno leggerà mai.

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La distruzione, lenta sistematica capillare dell’interesse degli italiani per la politica, così vivo ai tempi di DC PCI e PSI, senza dimenticare MSI  PRI e PLI, è iniziata nel 1994, con la discesa in campo di Berlusconi. Oberato di debiti, afflitto da 50 (perché ne aveva combinate di tutti i colori? No dai giudici comunisti) processi penali, affermò di entrare in politica, suo malgrado, per salvare l’Italia dai comunisti,  scomparsi nel mondo.  Diventando Presidente del Consiglio, riuscì a dominare la pubblicità televisiva, ripianando i debiti, fino a ottenere la proprietà e quindi  il monopolio delle Agenzie.  Conflitto di interessi?  E’ dappertutto, anche tra gli amministrato condominiali.

La sua campagna elettorale si fondò su un intervento inaudito e illegittimo: farsi pubblicità nei programmi di intrattenimento. Ricordo il candido Mike Bongiorno dire “E’ un imprenditore di successo, facciamolo provare”. Vianello: “La Rai ha tre reti, quindi è giusto anche la Finivest ne abbia tre”.  La Mondaini ocheggiava: “Adoro due persone che mi hanno salvato, Veronesi  e Berlusconi”  (notare l’accostamento), con la  Zanicchi di rinforzo.  Berlusconi rinviava i suoi processi per impegni  istituzionali, fino alle prescrizioni.  Disse ”Non toccherò la RAI”, e subito nominò la Moratti.  La Lega lo fece cadere “Berluscazzi mafioso” titolava “La Padania”. 

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Lettura: “Non gli hanno dato il tempo di agire”. Era amico di merende di Putin, ex capo del KGB, ma nessuna TV ci informò. Al potere per 18 anni, con le due brevi parentesi di Prodi (ricordate il Bagaglino su Canale 5: “e noi paghiamo”, tormentone durato un anno), e l’acquisto di parlamentari per farlo cadere.  Fede, quello che licenziò su Rete 4 Montanelli, con le sue smorfie e lo storpiare i nomi, portava 3/4milioni di voti di casalinghe  e pensionati a Forza Italia.

Ospitava spesso Bertinotti che proclamò “Bisogna tassare i BOT”, bene rifugio dei pensionati. Gli intellettuali di sinistra ridevano divertiti.  D’Alema affermò che le TV non incidevano sul risultato delle elezioni, quando ormai era lapalissiano  (Sartori, Homo videns, Laterza 1997) che lo determinassero incontrastate.  Intanto il deficit nel paese del bengodi, che viveva dai tempi di Craxi Andreotti Forlan al di sopra delle proprie possibilità, cresceva a dismisura.

I più efficaci produttori di opinione pubblica  erano, e sono, Sgarbi e Vespa. Poi Monti, con lo spread a 600 punti, la sinistra frantumata dai litigi interminabili sul nulla, il fallimento del presuntuoso Renzi, arriva la strana coppia Salvini Di Maio. Salvini è un prodotto mediatico studiato a tavolino. Fino a due anni fa pochi sapevano chi fosse.  La Meloni è stata inventata dalle TV. 

Il disegno di Berlusconi, che governa anche la RAI, è evidente. Infilare nel centro -destra i frammenti di Forza Italia. Fin dal 4 marzo 2018 era evidente che la Lega avrebbe divorato i 5 Stelle. Le elezioni europee capovolgono il risultato elettorale 34 e 16%. Salvini non va mai al Ministero, non partecipa alle 22 riunioni dell’UE sui migranti, sempre in giro con esibizioni da avanspettacolo, che gli creano consenso.

Le TV non lo dicono. Di Maio annaspa. Conte sopporta. Salvini appare tutti i giorni in tutte le TV genuflesse, eppure gli italiani non se ne accorgono. Il trattato di Dublino 2006, che assegnava all’Italia l’onere di accogliere i migranti, fu, per quattro soldi, firmato da Berlusconi e dalla Lega (a proposito che fine ha fatto Maroni?).  Le TV cassano. Rete 4 tutti i giorni attacca i 5 Stelle.  L’obiettivo è chiaro. 

Richiamare Salvini all’ovile.  Intanto Zingaretti proclama: “Siamo pronti a governare” e Pisapia “Bisogna parlare agli italiani e vincere le elezioni”.  Ridicoli e presuntuosi. Ora siamo alla fine del percorso, becero e tuttavia vincente. Se si andrà a votare, ci aspettano 5 anni di devastazione: l’asservimento dei giornali, l’Europa a sbeffeggiarci come già fa, la Magistratura decapitata e controllata (Salvini lo va dicendo spudoratamente). Quando il  mandato di Mattarella nel 2022 sarà scaduto, cosa succederà?