Intervista alla poetessa e scrittrice Katiuscia Napolitano, a cura di Pier Carlo Lava

La poetessa e scrittrice Katiuscia Napolitano, si racconta ai lettori di Alessandria today, in un intervista in esclusiva per il blog, ecco le sue risposte alle nostre domande:

Katiuscia Napolitano

Katiuscia ciao e benvenuta su Alessandria today è veramente un piacere ospitarti, ci vuoi raccontare dove sei nata, chi sei, cosa fai nella vita oltre a scrivere e qualcosa della città dove vivi?

-Buongiorno a tutti e grazie dell’opportunità! Sono nata a Palermo, ma vivo in provincia di Bergamo da quasi vent’anni. La mia vita si alterna tra la scrittura, la mia passione, e un normalissimo lavoro da impiegata. Vivo in un paese in provincia di Bergamo molto tranquillo, ma la mia vena è decisamente più cittadina, quando posso infatti faccio volentieri una capatina a Milano.

Quando hai iniziato a scrivere e cosa ti ha spinto a farlo?

-Ho iniziato a scrivere piccolissima, ero in terza elementare. Credo che a spingermi a farlo siano state le storie che immaginavo: erano già lì e proprio come adesso premevano per essere scritte.

ImmortalLook Left

Ci vuoi parlare dei libri che hai scritto: “Immortal” e “Look Left”?

-Volentieri. Immortal è il mio romanzo d’esordio. È una fatica giovanile, dato che l’ho iniziato a soli diciassette anni. Tratta infatti dei miei amori dell’epoca, cioè i vampiri e lo stile gotico. Look Left invece è una storia romantica, completamente diversa, ambientata nella Londra moderna. L’ho scritto lo scorso autunno, mentre nella capitale inglese ci vivevo. È un pezzo del mio cuore e del mio vissuto.

Il primo libro è come il primo amore non si scorda mai, ci puoi raccontare quali difficoltà hai incontrato per pubblicarlo e quale è stato il tuo primo pensiero dopo averlo pubblicato?

-Parto dal primo pensiero, che è stato wow, legato a tanta emozione. Però ai tempi non sapevo nulla o quasi del mondo editoriale, del marketing e di quanta fatica e di quanto impegno occorrano per creare un buon pubblico attorno a un’opera. La difficoltà maggiore è che lo scrittore, soprattutto se giovane e inesperto come me all’epoca, viene lasciato completamente da solo e scopre tutto in corso d’opera.

Hai anche un blog, ce ne vuoi parlare?

-Il mio blog è nato ormai qualche annetto fa. Voleva essere all’inizio solo un posto in cui raccogliere qualche racconto sparso. Adesso è diventato parte integrante delle mie giornate e della mia quotidianità, con il marketing per Look Left e le recensioni degli altri autori, spesso emergenti come me.

Hai partecipato a diversi concorsi letterari, fra i quali, il “Premio Michelangelo Buonarroti” , “Una storia Breve” e “Streghe e Vampiri” ce ne vuoi parlare?

-I concorsi letterari sono un bellissimo banco di prova per i giovani scrittori. Intanto, cosa non banale, ti costringono a scrivere e a rispettare una scadenza, che a chi ha mille impegni quotidiani può essere molto utile per darsi un tempo. Poi possono metterti di fronte a pregi e difetti del tuo scritto, e anche questo aspetto non è da sottovalutare. Insomma, aiutano a farsi un po’ le ossa.

Sei presente sui social e nel caso ce ne vuoi parlare?

-Sì, ho diversi canali social. Ho una pagina Facebook e una Instagram. Su Instagram sono atterrata da relativamente poco ma mi sono accorta di come sia un terreno molto più fertile e ricettivo rispetto a Facebook. Sarà il tipo di utente che è più mirato, ma la ricezione di un post di Instagram è sempre molto maggiore.

Quali sono le differenze fra uno scrittore e un poeta?

-Il poeta, a mio avviso, deve essere sempre più diretto e puntare esclusivamente ai sentimenti più profondi del lettore. Uno scrittore invece può scrivere anche solo per divertire, senza avere la pretesa di far riflettere chi lo ascolta.

Solitamente quali canali usi per pubblicizzare i tuoi libri?

-Utilizzo il mio blog, i miei canali social, le mie conoscenze dirette e qualche volta organizzo qualche presentazione in biblioteche o nei circoli culturali

Quali sono i tuoi scrittori preferiti?

-Ce ne sono moltissimi! Stephen King, Daniel Pennac, Elena Ferrante, Simonetta Agnello Hornby, Erri de Luca, Baricco… La lista è bella lunga!

Cosa consiglieresti a chi vuole iniziare a scrivere?

-Leggere! Vagoni vagoni e vagoni di libri.

Secondo te nell’epoca in cui viviamo cosa pensano le persone dei poeti, degli scrittori e della cultura?

-Purtroppo il pensiero generale non è troppo positivo. Si viene capiti poco, non si riceve supporto. Siamo alla stregua di sognatori che non arriveranno mai alla meta, tanto da suscitare sempre molto stupore verso chi scopre per la prima volta che si ha scritto un libro.

Qual’è la tua opinione sulla politica italiana, relativamente alla gestione della cultura e dei beni patrimoniali del nostro paese?

-Molto negativa. Siamo un paese che non è che potrebbe, ma dovrebbe vivere esclusivamente di turismo e di cultura e non siamo assolutamente capaci a farlo. Basti pensare all’incuria in cui sprofondano certi beni che ci invidiano in tutto il mondo, alla mancanza di mezzi chiari e semplici per il turista (tanto italiano quanto straniero), alle ultime dichiarazioni tristissime di chi la cultura dovrebbe difenderla a spada tratta, mentre afferma con orgoglio di non aprire un libro da più anni…

Stai già scrivendo il tuo prossimo libro e nel caso ce ne vuoi parlare?

-Non ancora, ho finalmente un’idea che sta spuntando all’orizzonte ma è troppo prematuro perfino per sbilanciarmi!

Progetti per il futuro e sogni nel cassetto?

-Arrivare alla pubblicazione di Look Left alla fine della campagna di crowdfunding! Al momento è l’unico progetto in cui sto canalizzando le mie forze.