Momenti di poesia. IL MIO DIO IMPERFETTO, di Gregorio Asero

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IL MIO DIO IMPERFETTO

Ho bevuto il nettare della vita in compagnia degli dei.
Ho bevuto acqua e fiele mischiate a spezie aromatiche
ecco perché io getto la mia illusione al di là dell’uomo.

E come tutti coloro che abitano un mondo incantato
mi perdo dietro ai miei sogni.
E allora voglio che il mio mondo
mi sembri l’opera di un dio sofferente e torturato.

Bene e male
piacere e dolore
io e te
ci confondiamo in questo eterno supplizio.

Ed ecco che la nuvola di fumo
che sorge dalle mie macerie
mi sembra una variopinta immagine
davanti agli occhi del mio creatore.

Oh lo so io non volevo creare me stesso
per questo ho plasmato il mio dio
come se fosse un figlio unico.

Ed ecco che ebbro di piacere
vedo perdere il mio sguardo sofferente
nel mondo dei miei sogni.

Questo mondo eternamente imperfetto
di un’eterna contraddizione
mi porta l’immagine riflessa del suo imperfetto creatore.

Ecco perché mi sembrò che il tuo corpo
fosse figlio di un tempo passato.
Così anche io gettai la mia illusione al di là dell’uomo
per diventare il creatore di me stesso
e la nuvola di fumo variopinto davanti agli occhi
riflesse la mia immagine.

Io non volevo guardare me stesso
e allora creai un mondo fasullo.

Io sono il mio dio
e getto la mia illusione al di là dell’uomo.
Io sono imperfetto come il mio dio.
.
da “POESIE SPARSE”
Gregorio Asero
copyright legge 22 aprile 1941 n 633

foto tumbir