“Nero a Milano” di Romano De Marco

I favori vanno ricambiati… Una villetta alla periferia di Milano, luogo ideale per la vita di coppia. Peccato che qualcuno abbia deciso di dividere quella coppia.
Anzi, di unirla per sempre, nella morte.
“Nero a Milano” di Romano De Marco (Piemme, 2019) inizia con due cadaveri carbonizzati e nessun indizio, nessun movente. All’apparenza…

A indagare dovrà pensarci il commissario Luca Betti, che in realtà avrebbe ben altre gatte da pelare, per le mani. Una moglie che ha deciso che le loro vite devono dividersi per sempre e un rapporto con la figlia che definire conflittuale non renderebbe per nulla l’idea. Purtroppo, quando il lavoro chiama…
L’altro protagonista di questa storia risponde al nome di Marco Tanzi, che ora è un detective privato. Un bravo detective. Un uomo con un passato burrascoso e tormentato che ormai è alle spalle. Ma, si sa, i ricordi decidono di venire a galla sempre nel momento meno opportuno. E provate a fermarli, se ci riuscite…

Il modo migliore per scacciare i fantasmi del passato? Ma buttarsi a capofitto nel lavoro, che diamine! Per questo accetta un caso che, in realtà, rischia di farlo sprofondare ancor di più nella sua disperazione.
Deve ritrovare un ragazzo con problemi mentali che è fuggito di casa. E dalle proprie ossessioni. Purtroppo il ragazzo è maggiorenne, anche se da poco e trovarlo non significherà necessariamente riportarlo a casa, se la volontà del fuggitivo non sarà quella.
Il ragazzo vive per strada, ai margini della società e forse è già troppo tardi, per lui. Forse. In tutto questo una mente impazzita decide di far strage di clochard, una strage comandata dall’odio e dall’irrazionalità, una strage che sembra destinata a none esaurirsi, alimentata dall’odio dell’assassino e dall’indifferenza delle persone “normali”.