Zampettano sulle punte

gatti obesi intirizziti,

schivando passi sordi

d’un bastardo gravato dal “ma”.

Nord è utopia compiuta

solo sulle tue labbra d’angora,

puttana d’eburnea livrea,

acciambellato sul tuo domestico addome

in cui agognai tu fossi mia.

Nord è luce riflessa dal vapore del caffè,

la ricorrenza del sentirti,

la parvenza di puntare al tuo ventre

come lancetta di bussola.

Orientami nei tuoi dedali,

ornami dei tuoi petali,

stringi forte le redini,

del sospiro che migra

verso nord.

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