UN GIORNO A BERLINO, di Vincenzo Pollinzi

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Un giorno a Berlino

tra la Porta di Brandenburg,

la Piazza di Potsdam

e nel labirinto del Cimitero Ebreo

coi disuguali cubi di morte.

Più in là c è  Alexanderplatz,

con B. Brecht che aspetta deluso

un Godot che non arriva mai.

Checkpoint Charlie è uno

schiaffo che lascia il segno

e della Storia ne senti l`odore.

Nella sua rincorsa

a ritroso nel tempo la mente

sbatte sulla barriera tangibile

nel vacuo sottile tra la

violenza di un passato e

nemmeno tanto lontano sosta

il presente in cerca di memoria.

Berlino è il Mercato Turco, i miei

piedi stanchi sulla riva del fiume,

aldilà del pulsare di NeuKölln.

Berlino fa sue le lunghe notti

di Kreuzberg, dove la voce del popolo

dorme di giorno e festeggia

strozzando la solitudine nella notte.

Lontani sono i tappeti rossi,

i fasti e il Glamour della Berlinale piena di stelle.

Berlino sono ombre proiettate

su muri sporchi nascosti

da graffiti giganti,ognuno

con le sue verità,ognuno

con le sue menzogne,

tutte racchiuse in un bacio

tra una sola ingannevole ideologia

da vendere in cartolina.

VINCENZO POLLINZI @ OTTOBRE 2019

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