Ti ho guardata bene ieri
io come te, donne in ombra
appannati specchi di ieri
intente a cucinare come torte
egoismi misconosciuti nei figli
deluse da ribellioni di pelle
e dall’umiltà delle nostre radici
affannate in doppi lavori
noi bruciamo identità e sogni
nel fuoco spento di fictions televisive
tra oscuri sentimentalismi
e gare podistiche contro il tempo.
Nello specchio del mattino
ritroviamo un’estranea saccente
dallo sguardo vacuo e senza sorriso
ma tu hai ancora la bocca sensuale
che annulla rughe impietose
e io nelle gambe corse compresse
in vene che vogliono esplodere
e quando ci salgono alla bocca parole
non dette per pudore
lo sguardo è dolore sottile
è malinconia
la stessa che guardammo nelle nostre madri
la stessa che ci straniava dalle loro mani.
Ci accomuna amica mia
un sentore di lievi profumi
anni in cui eravamo fragili eppure invincibili
un tempo di rimpianti ancora vivo
che non cede il passo a ricordi sereni
perché oggi
lo stesso desiderio di libertà di ieri
è ancora più ambito
e meno raggiungibile…
27/7/2016 rg.
Donne di mezza età avendo sacrificaro gli anni più belli della vita, ora vivono di rimpianto per tutto ciò di cui si sono private, rifugiandosi nella rassegnazione. Versi un po’ tristi che portano a riflettere sulla vita di ognuno di noi. Serena serata Elisa!
Leggo solo ora, ti ringrazio per avere apprezzato Un abbraccio, a presto.
Grazie per il tuo gradito e gentile apprezzamento. Scritta dopo l’ incontro con una mia amica d’infanzia…un caro saluto a te.