
Alessandria: Secondo la testimonianza del monaco benedettino Paolo Diacono, Baudolino (Baudilio) visse al Foro sotto il regno longobardo di Liutprando (712–744). Era dotato del dono dei miracoli e della profezia. Sempre Paolo Diacono racconta, nella sua Historia Langobardorum, un episodio a testimonianza dei doni soprannaturali di Baudolino. Durante una battuta di caccia nella Silva Urba il nipote di Liutprando Anfuso fu erroneamente colpito, e il re mandò un messo a chiamare Baudolino affinché gli prestasse le cure necessarie. Nel frattempo Anfuso morì e quando il messo giunse dall’eremita questi affermò di sapere già tutto e di non poter fare più niente perché il giovane era già spirato.
Morì intorno al 740 e fu sepolto a Villa del Foro. Qualche secolo più tardi, quando venne fondata la città di Alessandria nel 1168, i suoi cittadini vi si trasferirono portando con sé le reliquie del santo.
Pochi anni dopo la fondazione di Alessandria, nel 1174, la tradizione racconta di una sua apparizione sui bastioni della città per mettere in fuga gli assedianti ghibellini. Nel 1189 fu eretta una chiesa in suo onore affidata agli Umiliati, ed alla soppressione di questi passò ai Domenicani nel 1571.
Con i domenicani le scarse notizie sulla vita del santo vennero rielaborate mischiando dati verosimili con altri decisamente fantastici ed assurdi. Si disse inoltre che i vescovi di Tortona e Acqui ritenessero Baudolino alla loro stregua, considerata la sua notevole popolarità. Si diffuse dunque la convinzione che fosse anche stato vescovo di Alessandria, come si può evincere dalle numerose rappresentazioni iconografiche del santo eremita vestito delle insegne episcopali.